ROMA (awp/ats/akr) - Bitcoin, criptovalute, blockchain sono parole sulla bocca di tutti. Alcuni ne parlano con cognizione di causa, molti ripetono quello che hanno trovato in rete o hanno sentito da un amico. C'è chi li considera un fenomeno passeggero e chi il primo passo di un cambiamento epocale. Su una cosa, però, sono tutti d'accordo: nessuno ha idea di chi, o cosa, si nasconda dietro al nome "Satoshi Nakamoto".

"Donna? Uomo? Vivo o morto? Una singola persona o un gruppo di individui? Nakamoto formalmente è l'ideatore di Bitcoin, nonché una delle persone più ricche del pianeta, potenzialmente in grado di condizionarne per sempre gli equilibri". Lo ha detto Gianluca Comandini, autore e noto divulgatore italiano nel campo delle tecnologie, durante la presentazione, ieri, del suo libro "L'uomo più ricco del mondo" edito da Rizzoli. Una storia che intriga, un giallo che prende le misure con la realtà e racconta con precisione e meticolosità la storia di un detective che cerca di risolvere il mistero una volta per tutte.

"Nel libro ho voluto ripercorrere tutte le tappe che hanno reso Bitcoin la criptovaluta più diffusa e iconica del nostro tempo. Nel volume", afferma Comandini. "Ho voluto spiegare come funziona il sistema analizzando una ad una le ipotesi che negli anni si sono susseguite sull'identità della mente che ha trasformato il volto dell'economia mondiale. Ho scoperto chi è Satoshi Nakamoto, ho scovato la prova regina e l'ho scritto nel libro, dove c'è la mia risposta. Vediamo se avrò avuto ragione. Nakamoto è stato e tornerà ad essere l'uomo più ricco del mondo, avendo un patrimonio di circa 100 miliardi di dollari. Il libro è stato già comprato da un importante produttore italiano, che ne ha comprato i diritti per farne un film o una serie o un documentario ed io farò parte della sceneggiatura".