Secondo il numero due della Bce, Louis de Guindos, a monte della recente impennata dei prezzi nella zona euro ci sono anche motivi di natura strutturale, come le difficoltà di approvvigionamento. Intanto il sentiment degli investitori della zona euro è calato a ottobre per il terzo mese consecutivo, toccando i minimi da aprile a causa di aspettative economiche più deboli.

Intorno alle 12,30 l'indice FTSE Mib sale dello 0,02%. In lieve calo i futures sugli indici Usa.

Tra i titoli in evidenza:

Salgono i titoli difensivi, come Amplifon, che ha perfezionato venerdì un'acquisizione in Australia e sale di 1,8%. Bene anche Recordati, Campari.

Guadagna terreno Eni (+0,8%) mentre anche il greggio recupera le perdite iniziali sulle attese che la riunione dell'Opec+ si concluda con la decisione di non aumentare la produzione, come riferiscono alcune fonti.

Scende il settore auto, debole in tutta Europa, con sola eccezione di Cnh (+1,2%), in recupero dalle forti perdite di venerdì.

Stellantis cede lo 0,7%. Le immatricolazioni di auto a settembre sono scese del 32,7% per l'intero settore in Italia e del 41,6% per il gruppo Stellantis. "Il trend fortemente negativo registrato nel terzo trimestre negli Usa e a settembre in Italia era atteso, viste le continue chiusure di impianti a causa della carenza di chip", commenta in una nota Bestinver che conferma il 'buy' sul titolo scommettendo sul percorso di recupero di redditività del gruppo.

Brembo perde l'1,2%, Pirelli l'1%.

In ordine sparso le banche, in miglioramento rispetto a inizio seduta. Intesa Sanpaolo cede lo 0,4%, Unicredit si avvicina alla parità. MPS sale dello 0,7%.

Rimane vivo l'interesse per Banca Mediolanum (+0,9%) che venerdì ha confermato la politica sui dividendi e ha detto che valuterà la distribuzione di un acconto nel quarto trimestre.

Torna a salire Moncler (+1,6%) dopo il forte calo di venerdì, mentre restano indietro gran parte degli altri titoli del lusso in linea con il settore europeo.

Debole Stm (-1,4%), colpita, secondo un trader, dai timori di un taglio della produzione di silicio in Cina.

(Claudia Cristoferi, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)