Il dollaro canadese si è rafforzato nei confronti della controparte statunitense giovedì, recuperando da un precedente minimo di otto giorni, grazie ai segnali di un atterraggio morbido per l'economia statunitense che hanno rafforzato il sentimento degli investitori.

Il loonie è stato scambiato in rialzo dello 0,2% a 1,35 contro il biglietto verde, o 74,07 centesimi di dollaro USA. È stata l'unica valuta del Gruppo dei Dieci a registrare guadagni rispetto al dollaro americano.

"I mercati sono in un ambiente di rischio... e questo aiuta sempre le valute di base", ha detto Darren Richardson, direttore operativo di Richardson International Currency Exchange Inc.

L'S&P 500, l'indice azionario statunitense di riferimento, si è mantenuto vicino al record di chiusura registrato il giorno precedente, dopo che i dati hanno mostrato che l'economia statunitense è cresciuta più velocemente del previsto nel quarto trimestre e che le pressioni inflazionistiche si sono ulteriormente attenuate.

Il Canada invia circa il 75% delle sue esportazioni agli Stati Uniti, compreso il petrolio.

I futures sul greggio statunitense erano in rialzo del 2,4% a 76,86 dollari al barile, sostenuti dai dati statunitensi e dal nuovo attacco delle forze Houthi alle navi al largo delle coste dello Yemen, che ha sottolineato il pericolo che corre il commercio in una rotta di transito globale chiave.

Tuttavia, la valuta canadese ha toccato il livello intraday più debole dal 17 gennaio, a 1,3534. Mercoledì è stata messa sotto pressione dalla preoccupazione che la flessione dell'economia nazionale possa aggravarsi, mentre la Banca del Canada ha lasciato il suo tasso d'interesse chiave fermo al 5%, un massimo di 22 anni, e ha detto che è troppo presto per discutere di un taglio dei tassi.

Una stima preliminare di giovedì ha mostrato un calo delle vendite manifatturiere dello 0,6% a dicembre rispetto a novembre.

I rendimenti dei titoli di Stato canadesi sono scesi lungo la curva, seguendo i movimenti dei Treasury statunitensi.

Il 2 anni è sceso di 3,5 punti base al 4,002%, mentre il divario tra questo e l'equivalente statunitense si è ridotto di 3,8 punti base a circa 30 punti base a favore del titolo statunitense. (Servizio di Fergal Smith, a cura di Alistair Bell)