PECHINO (awp/ats/ans) - La crescita dell'economia cinese, la seconda più grande al mondo, è stimata in rallentamento al 3,5% nel 2030 e a quasi l'1% entro il 2050: scenari, secondo le proiezioni sviluppate da Bloomberg Economics, che mettono a rischio - se non rendono addirittura improbabile - il sorpasso di Pechino sugli Usa, dato per certo al 2028 fino a meno di due anni fa.

In altri termini, anche la Repubblica popolare potrebbe mancare quello che gli Usa hanno temuto di subire in passato dal Giappone o dalla Germania: perdere lo scettro di prima economia del pianeta. Bloomberg Economics ha fatto un mero esercizio teorico, partendo dal presupposto che gli economisti hanno rivisto al ribasso le previsioni precedenti di crescita che era al 4,3% nel 2030 e all'1,6% entro il 2050.

Il crollo del settore immobiliare e la crisi di fiducia si stanno rivelando difficili da risolvere quando il presidente Xi Jinping spinge per tenere sotto controllo il debito ed evitare soluzioni occidentali di incentivi fiscali, economici e liquidità a pioggia, in un contesto che vede "il crollo della fiducia della nazione sempre più radicato".

Già l'obiettivo governativo 2023 di "circa il 5%" sembra molto difficile da centrare. In ogni caso, Bloomberg Economics, prevede ora che ci vorrà fino alla metà degli anni '40 affinché il prodotto interno lordo della Cina superi quello degli Stati Uniti: e anche allora, ciò avverrà "solo con un piccolo margine" prima di "rimanere indietro". Prima della pandemia del Covid-19, invece, ci si aspettava che la Cina conquistasse e mantenesse la pole position già verso la fine del decennio.

"La proiezione dei tassi di crescita per l'anno 2050 è per lo più una perdita di tempo, ma sarei sorpreso se i tassi di crescita economica della Cina non scendessero al di sotto del 3% prima del 2030", ha commentato Michael Pettis del Carnegie Endowment. "Una volta sottratte le componenti insostenibili dell'attività economica a basso budget, sospetto che i tassi di crescita cinesi siano già stati a quel livello per molti anni", ha aggiunto Pettis su X, l'ex Twitter.