ROMA (MF-DJ)--L'aumento dei costi energetici, la corsa di prezzi delle materie prime e il calo dei consumi stanno pesando fortemente sulla distribuzione alimentare, mettendo a rischio gli equilibri del comparto. Se continua così, circa 10mila piccole attività alimentari e un migliaio tra supermercati e minimarket potrebbero uscire fuori mercato.

A lanciare l'allarme è Daniele Erasmi, presidente nazionale di Fiesa, la Federazione dei distributori del settore alimentare della Confesercenti, che raggruppa sia gli esercizi alimentari di vicinato che supermercati di piccola e media superficie. "Le bollette sono più che triplicate. Ormai la voce energia vale decine di migliaia di euro ed incide per il 18% dei costi di gestione", ha spiegato Erasmi a conclusione della presidenza dell'associazione sottolineando che "come se non bastasse, costi energetici e aumenti delle materie prime stanno facendo lievitare i prezzi dei beni alimentari, ben oltre la media registrata dall'indice generale dei prezzi al consumo: si sfiorano incrementi del +12%, con latte, formaggi e uova al +13,7%, carni e pesce appena sotto il +10%, oli al +21% e frutta e vegetali mediamente al +11%. Le famiglie, ovviamente, reagiscono tagliando i volumi di consumo: -3,5% ad agosto rispetto al 2021, e la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi mesi".

"Ci aspetta un autunno durissimo per famiglie e consumi interni. Gli italiani avvertono le difficoltà che ci aspettano sul fronte delle bollette elettriche e del gas e carburanti e frenano ancora di più i consumi. Si preparano ad un inverno di guerra fredda. Uno scenario difficilissimo per le nostre imprese, al centro di una logistica complessa e che si trovano a gestire le catene del freddo e del caldo, ma che debbono garantire l'approvvigionamento alimentare al Paese, tenendo aperto costantemente, nonostante i notevoli consumi energetici e i costi di gestione pressoché insopprimibili, a meno che non si pensi a tagli degli orari di apertura e del personale", ha proseguito Erasmi sottolineando che "ma noi gestiamo imprese strategiche, come si è dimostrato anche durante il lockdown per l'emergenza Covid-19, e ci riesce difficile pensare a tagliare di nostra iniziativa i servizi che mettiamo a disposizione dei cittadini".

"Con i costi attuali, però, senza un intervento immediato, le piccole e medie imprese della distribuzione alimentare si troveranno di fronte ad una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato circa 10mila piccole attività alimentari e un migliaio tra supermercati e minimarket, già in difficoltà per la forte contrazione dei consumi. Già oggi possiamo stimare una perdita di fatturato reale, depurato dal dato inflattivo, del 5%. Un calo che si somma all'aggravio dei costi", ha concluso il presidente di Fiesa.

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1213:28 ott 2022


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