E' il quadro che emerge dai dati, per la settimana dal 14 al 20 gennaio, alla valutazione della cabina di regia che prepara il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità-Ministero della Salute.

L'incidenza settimanale è a 2.011 casi ogni 100.000 abitanti, da 1.988 per 100.000 della settimana precedente.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stato stabile al 17,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 20 gennaio) rispetto al 17,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 gennaio).

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 31,6% rispetto al 27,1% precedente.

Va ricordato che con il tasso in terapia intensiva al 30% (e con quello nei reparti ordinari al 40%) il paese entrerebbe in zona rossa.

Nel periodo 22 dicembre 2021-4 gennaio 2022, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00 - 1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma ancora al di sopra della soglia epidemica.

L'Rt è l'indice che dice quanti possono essere contagiati da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo.

Sette regioni e province autonome sono classificate a rischio alto, 11 risultano classificate a rischio moderato, cinque delle quali ad alta probabilità di salire a rischio alto, mentre tre regioni sono classificate a rischio basso.

Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 rispetto ai 649.489 della settimana precedente).

La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% rispetto al 13% della scorsa settimana).

È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% rispetto a 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% da 39%).

(Emilio Parodi, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)