ROMA (MF-DJ)--"Ricordo che il nostro sistema elettrico dipende per metà dal gas che noi siamo costretti a importare per il 97% del nostro fabbisogno. Quindi, dobbiamo iniziare subito con un piano di razionamenti, forte, incisivo, un piano che può anche spaventare, ma è quello che ci può mettere davvero al sicuro. Va fatto subito».

Lo ha detto Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, in un'intervista al Messaggero. "Gli stoccaggi di gas sono una condizione necessaria per affrontare l'emergenza, ma non sufficiente per non avere problemi. La diversificazione verrà completata nel 2025, i nuovi rigassificatori saranno a regime tra un anno. Invece ci troveremo a dover coprire i picchi di domanda di questo inverno con il metano di Mosca ai flussi minimi o addirittura senza. Non basterà il gas dall'Algeria o dall'Azerbaijan, questa è la realtà", ha aggiunto Tabarelli sottolineando che "il problema è di tutta l'Europa e i mercati lo stanno segnalando chiaramente. È una tassa tra il panico e la speculazione quella che stiamo pagando. Sarò più chiaro: lei non sarebbe disposta a pagare 300 euro per megawattora pur di non rimanere al freddo? In Germania non si trovano più stufe a Gpl».

Quanto al fenomeno tassa panico-speculazione, Tabarelli ha spiegato che "è difficile fare un calcolo preciso, ma diversi riferimenti dicono che in quel prezzo folle c'è tutta la paura di rimanere a secco sia di luce che di gas. Primo, facciamo riferimento a quanto costa produrre un metro cubo di gas: non si va oltre 10 euro per megawattora. Il resto, 20 volte questo valore è tutta speculazione. Non solo. La stessa Russia ci ha indicato nel maggio 2020 in piena pandemia il costo vivo di trasporto del gas a Tarvisio al di sotto del quale avrebbe smesso di far arrivare metano in Europa: 6 euro per megawattora. Ancora: abbiamo la media di lungo termine del gas negli ultimi 15 anni, da quando abbiamo creato i mercati spot, il Ttf e il Psv italiano: parliamo di 21 euro. Infine, prendiamo i contratti a lungo termine legati ai prezzi dei prodotti petroliferi, come il Brent. Si tratta di formule applicate ancora da qualcuno: ebbene non si va oltre 35 euro per megawattora».

Il Gnl Usa "è diventata la nostra fonte aggiuntiva negli ultimi mesi: il prezzo è triplicato, ma è 25 euro». Tuttavia, occorre stare «attenti a demonizzare la speculazione: quando i prezzi nel 2020 erano scesi a 6 euro, non parlavamo di speculazione. È la legge della domanda e dell'offerta, visto che ormai anche quello dell'energia è un mercato molto finanziarizzato. Le riforme fatte in Europa, a partire da quelle della Thatcher, erano indirizzate a far sì che ci fosse più finanza per rendere gli scambi più fluidi. Quindi adesso non ci dobbiamo lamentare», ha avvertito Tabarelli.

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0909:10 ago 2022


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