I rappresentanti del Parlamento europeo e dei governi dell'UE hanno raggiunto un accordo dopo colloqui durati tutta la notte sulle leggi dell'UE, chiamate collettivamente Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo, che dovrebbero entrare in vigore il prossimo anno.

Ecco i dettagli dell'accordo UE, le questioni principali e le prossime tappe.

PERCHÉ È IMPORTANTE?

Gli Stati dell'UE si sono scambiati le colpe per la gestione dei nuovi arrivi da quando più di un milione di persone - per lo più in fuga dalla guerra in Siria - hanno colto di sorpresa il blocco raggiungendolo attraverso il Mediterraneo nel 2015.

Da allora, il blocco ha rafforzato le frontiere esterne e le sue leggi sull'asilo, e ha stretto accordi in Medio Oriente e Nord Africa per far rimanere più persone. I dati dell'UE mostrano che meno di 100.000 migranti irregolari hanno raggiunto l'Europa nel 2020, ma questo numero è salito a più di 250.000 nell'anno in corso.

Il blocco spera che una minore immigrazione irregolare consenta ai Paesi dell'UE di riavviare la cooperazione per distribuire in modo più uniforme il compito di prendersi cura dei rifugiati e dei migranti in arrivo.

COME AFFRONTA IL NUOVO PATTO?

A ciascun Paese dell'UE verrebbe assegnata una quota delle 30.000 persone che il blocco dovrebbe accogliere all'anno nel suo sistema migratorio congiunto in qualsiasi momento.

Tale quota sarà calcolata in base alle dimensioni del PIL e della popolazione del Paese, al numero di attraversamenti irregolari delle frontiere, anche attraverso operazioni di salvataggio in mare, e altro ancora.

I Paesi che non sono disposti ad accogliere persone potranno, in alternativa, aiutare i loro pari ospitanti attraverso denaro - almeno 20.000 euro per persona all'anno - attrezzature o personale.

QUALI ALTRE NOVITÀ?

L'accordo introdurrebbe una nuova procedura di frontiera accelerata per le persone che si ritiene non possano ottenere asilo, per evitare che rimangano all'interno del blocco per anni.

Le loro richieste verrebbero trattate in un massimo di 12 settimane e, se respinte, dovrebbero essere rimpatriate nei loro Paesi d'origine entro altre 12 settimane.

Questo meccanismo si applicherebbe a tutte le persone ritenute pericolose, non collaborative o provenienti da Paesi con bassi tassi di riconoscimento dell'asilo nell'UE, come India, Tunisia e Turchia.

I Paesi dell'UE potrebbero anche applicare la procedura rapida alle persone raccolte in mare, catturate mentre cercano di entrare illegalmente o che presentano la domanda di asilo al confine di un Paese piuttosto che in anticipo.

FUNZIONERÀ NELLA PRATICA?

Prima di approvarlo, l'Italia e la Grecia hanno espresso preoccupazioni sulla fattibilità del nuovo sistema, dato il rifiuto di alcuni Stati di accogliere le persone.

I Paesi del sud temono di essere sopraffatti, mentre quelli più lontani dai confini esterni del blocco tendono a trascinare l'ammissione degli arrivi e i complessi programmi di solidarietà richiedono tempo per entrare in funzione.

Un'altra sfida è quella di tenere sotto controllo il movimento delle persone una volta entrate nella zona di libera circolazione dell'Europa.

QUALI ALTRI PROBLEMI CI SONO E CHI È CONTRARIO ALL'ACCORDO?

I gruppi per i diritti hanno affermato che il piano rischia di far rivivere le tragiche scene che si sono verificate sulle isole greche diversi anni fa, creando altri campi di migrazione sovraffollati ai confini dell'UE.

Hanno detto che il nuovo piano potrebbe portare alla detenzione prolungata di minori e hanno criticato il fatto che si concentri sull'allontanamento delle persone piuttosto che sull'aiuto a chi ne ha bisogno.

Critiche sono arrivate anche dall'Ungheria e dall'ex governo della Polonia, le voci più forti dell'UE contro l'immigrazione dal Medio Oriente e dall'Africa.

Varsavia ha rifiutato di ospitare gli arrivi principalmente musulmani, sebbene abbia dato rifugio a milioni di ucraini in fuga dalla guerra in Russia.

COSA SUCCEDERÀ DOPO?

Il patto inizierà ad essere attuato a partire dal 2024, ma potrebbero essere necessari due anni per la sua completa entrata in vigore.