ROMA (MF-DJ)--"Sulla flat tax non si può non osservare che la sua adozione in forma parziale, come quella già avvenuta con il regime forfetario destinato alle persone fisiche esercenti attività d'impresa, arti o professioni (inclusa l'ipotesi di applicare la tassazione forfetaria con l'aliquota agevolata solo sui redditi incrementali rispetto a quelli conseguiti nell'anno precedente), finisce con il segmentare ancora di più l'Irpef fra diverse forme sostitutive

di prelievo per tipo di reddito (o, addirittura, per importo)".

Lo ha detto Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate, nel corso di un'audizione presso le Commissioni congiunte Finanze di Camera e Senato, precisando che "in tali vesti essa rischia di non contribuire al necessario riordino dell'Irpef, oltre all'ulteriore rischio di violare il principio economico di equità orizzontale e quello

costituzionale di eguaglianza".

"Per converso, una flat tax potrebbe essere una soluzione di estrema trasparenza e semplicità se abbracciasse tutti i redditi su una base imponibile il più possibile ampia - ha messo in evidenza Ruffini - e riconducesse gran parte delle deduzioni, detrazioni, crediti e bonus a un solo minimo esente; essa, inoltre, risolverebbe il problema dei redditi d'impresa e societari, se l'aliquota fosse fissata allo stesso livello dell'Ires".

gug

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January 11, 2021 11:14 ET (16:14 GMT)