ROMA (MF-DJ)--Le casse di previdenza potranno contare su una imposta sostitutiva agevolata sui redditi di natura finanzia. E anche le forme pensionistiche complementari potranno beneficiare di una aliquota agevolata sui rendimenti. Sono due dei capisaldi della delega fiscale allo studio del ministero dell'Economia attesa in Consiglio dei ministri per la prossima settimana.

Lo riporta MF-Milano Finanza aggiungendo che la riforma, il cui punto cardine è la riduzione a tre scaglioni dell'Irpef, raggrupperà in un'unica categoria i redditi di natura finanziaria e da capitale. Prevederà inoltre un'imposta sostitutiva su quanto realizzato nell'anno solare, con la possibilità entro certi limiti, di riportare a nuovo le perdite eccedenti i risultati positivi.

Per i redditi d'impresa il Mef intende mettere in campo incentivi fiscali per gli investimenti qualificati, le spese di ricerca e sviluppo e per le assunzioni. Ci sarà una disciplina per le plusvalenze realizzate dai collezionisti d'arte o di antiquariato, nonché la stabilizzazione dell'imposta sostitutiva sulle rivalutazioni delle partecipazioni e dei terreni portata al 16% dall'ultima manovra di bilancio.

In materia di Ires gli interventi dovranno adattare il quadro alla nuova aliquota minima globale sulle multinazionali. Saranno previste due aliquote, di cui una ridotta rispetto al 24% per la quota di reddito destinata nei due anni successivi alle assunzioni e agli investimenti qualificati. Il principio è quello del «chi più assume e investe, meno paga» perno della vittoriosa campagna elettorale di Fratelli d'Italia.

Nella delega troveranno poi spazio la semplificazione della deducibilità degli interessi passivi, (con l'introduzione di franchigie) e il riordino della compensazione delle perdite fiscali. Un capitolo sarà dedicato alle disposizioni fiscali della crisi d'impresa. Entrerà l'estensione della transazione fiscale e dell'irrilevanza della deducibilità delle perdite sui crediti.

Il Mef studia anche il superamento della disciplina delle società di comodo e un riordino della fiscalità di comodo. Sulle accise gli interventi si concentreranno sula rimodulazione di quelle sui prodotti energetici. Spazio poi al coordinamento tra Stato, regioni ed enti locali per quanto riguarda il gioco pubblico. Oggi infatti le disposizioni a livello territoriale complicano l'apertura dei punti autorizzati. Tra le ipotesi allo studio c'e' anche l'Iva azzerata per alcuni beni di prima necessità. Adesso bisognerà capire quante risorse saranno a disposizione del governo per realizzare la riforma. Nella scorsa legislatura il fondo per la riduzione della pressione fiscale contava circa 3 miliardi. Lo strumento è alimentato con i proventi arrivati dalla lotta all'evasione, nel 2022 pari a 20,2 miliardi. Tra le novità in arrivo l'istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell'adempimento collaborativo.

pev


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March 10, 2023 02:38 ET (07:38 GMT)