ROMA (MF-DJ)--"Il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare una decisione che fornisca un meccanismo per limitare i casi di prezzi estremi". Su questa base e con la massima cautela, oggi a Lussemburgo, il Consiglio europeo si prepara ad aprire al tetto al prezzo del gas, flessibile e a tempo determinato, in vista delle riunioni del 20 e 21 ottobre. La proposta accoglie solo in parte un intervento pieno su un price cap europeo, come richiesto da ben 15 Paesi, Italia compresa.

Si tratta piuttosto di un compromesso, edulcorato per non scontentare Germania, Austria e Paesi Bassi, contrari a misure drastiche che a loro avviso sostengono porterebbero a una carenza di gas e a disincentivare il risparmio energetico. Un po' meno insomma, persino di quello che si immaginava dopo che la stessa presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, aveva espresso i suoi dubbi su un meccanismo più drastico in esclusiva chiave anti-Russia.

Qualsiasi tipo di tetto, scrive MF-Milano Finanza, è comunque abbastanza per alimentare nuove tensioni con Mosca, sentite le parole del ceo di Gazprom, Alexei Miller: "Tale decisione unilaterale sarebbe sicuramente una violazione dei termini contrattuali essenziali, che comporterebbe la sospensione delle forniture". In base a quanto si legge nella bozza di proposta, l'orientamento è per un tetto di prezzo dinamico, di ultima istanza, da applicare perciò in condizioni straordinarie, accompagnato da limiti obbligatori sulle oscillazioni dei prezzi giornalieri scambiati al Ttf, da decidere entro fine gennaio.

L'Acer, l'Agenzia europea per la cooperazione dei regolatori nazionali dell'energia, dovrà indicare un prezzo di riferimento entro il 23 marzo, valido per il gas naturale liquefatto, che diventerà un benchmark per un mercato alternativo al Ttf. Dopo settimane di discussioni, insomma, si è arrivati a una decisione mutilata, alla quale però il mercato ha reagito positivamente, con un ribasso dei prezzi del gas che non si vedeva da giugno scorso. Al Ttf, il future di novembre ha aperto a 134 euro a MWh, in flessione del 15%, per poi concludere con calo ancora più consistente, a 127 euro al MWh, in ulteriore ribasso del 9% rispetto all'apertura.

LA bozza che arriverà al Consiglio, contiene anche l'obbligo di acquisti congiunti di gas per almeno il 15% dei quantitativi necessari a tenere pieni gli stoccaggi. La Commissione europea, infatti, propone "di dotare l'Ue degli strumenti giuridici per l'acquisto congiunto di gas". Si tratta di uno stock tra i 13 e i 14 miliardi di metri cubi.

Si procederà attraverso la creazione di una piattaforma comune per "coordinare il riempimento" dei depositi, e che preveda "una partecipazione obbligatoria degli Stati membri all'aggregazione della domanda per almeno il 15% del volume di riempimento dello stoccaggio". A oggi, secondo i dati europei Gie-Agsi, la media di riempimento degli stoccaggi è di oltre il 92%. L'Italia è ben posizionata con circa il 94%, Francia e Germania rispettivamente hanno riempito i depositi al 98,7% e a 95,6%.

Un nuovo attacco alla piattaforma Ttf, intanto, è arrivato dal presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. "È alquanto particolare che a determinare i prezzi del gas e dell'energia sia una borsa di fatto privata, quella di Amsterdam, con pochissimi scambi, dove insiste una speculazione abominevole. Questo è inaccettabile, non si può pensare di mettere in ginocchio il sistema produttivo europeo su una borsa privata", ha detto.

"In una borsa normale in caso di aumento o diminuzione eccessiva, le azioni vengono sospese, e non sono un bene primario come gas o energia, i cui prezzi invece paradossalmente possono salire indiscriminatamente. Dobbiamo darci delle regole", ha concluso Fedriga.

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1808:36 ott 2022


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