BERLINO (awp/ats/ans) - Alle prese con un calo di domanda post-pandemico, il produttore di elettrodomestici tedesco Miele intende tagliare circa un posto di lavoro su nove in Germania: dei circa 11'700 posti attuali, circa 1300 verranno eliminati. Lo riporta il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, spiegando che l'azienda ha annunciato un accordo per un nuovo contratto collettivo con il sindacato dei metalmeccanici Ig Metall.

L'intesa entrerà in vigore all'inizio di agosto e copre un periodo fino alla fine del 2028. Prevede investimenti per 500 milioni di euro (circa 485 milioni di franchi). Per ridurre il personale, sono previsti, tra l'altro, indennità di licenziamento e regole per il pensionamento anticipato.

Miele sta attraversando una fase difficile. Durante il periodo del Covid, l'attività è cresciuta dato che le persone trascorrevano molto tempo a casa e avevano voglia di migliorare le proprie abitazioni. Dopo la fine della pandemia però, la domanda è calata e nel 2023 il fatturato è sceso di oltre 400 milioni, a poco meno di 5 miliardi di euro (circa 4,85 miliardi di franchi). A livello mondiale, per l'azienda lavorano circa 22'700 persone.

I licenziamenti per motivi aziendali sono "fondamentalmente" esclusi dall'intesa fino alla fine del 2027. Tuttavia, c'è una clausola: se la riduzione dei posti di lavoro non raggiungerà le aspettative, si potrà comunque procedere con i licenziamenti.