ROMA (MF-DJ)--"Sono stata all'opposizione per anni. So bene cosa significa, e in questi mesi abbiamo fatto troppi decreti". Quando ieri Giorgia Meloni ha preso la parola in Cdm non ci ha girato attorno: il record dei 15 decreti-legge presentati in Parlamento dal governo in poco meno di 90 giorni (un ritmo più alto dei suoi predecessori degli ultimi 15 anni) non può essere la cifra della sua esperienza a palazzo Chigi.

E così ieri, a margine di un Consiglio dei ministri che ha avuto al centro le attese nomine dello spoils system e alcuni aggiustamenti sulla riforma Cartabia, scrive il Messaggero, il premier non ha solo annunciato che oggi attorno all'ora di pranzo vedrà il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana proprio per fare il punto sul ricorso sistematico alla decretazione d'urgenza fatto fino ad oggi, ma soprattutto ha chiesto a tutti i ministri di impostare un metodo di lavoro differente. Ovvero di limitare all'osso le deliberazioni in deroga, tenendole in conto "solo quando sono realmente necessarie".

Uno sforzo che nelle intenzioni del premier non è uno slogan ma prevede un lavoro di programmazione serrato da parte di segreterie e gabinetti ministeriali, al punto da chiedere ai presenti di valutare su base annuale quali provvedimenti hanno realmente intenzione di portare avanti da qui a dicembre. Una sorta di abbozzatissimo crono-programma che ha l'obiettivo di pianificare meglio l'azione dell'intero governo, articolandola appunto attraverso disegni di legge. "Dobbiamo rispettare il Parlamento", è la chiosa del premier secondo uno dei fedelissimi.

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2010:29 gen 2023


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