Istat presenterà i dati aggiornati il 22 settembre e il Tesoro si aspetta variazioni consistenti che avranno un effetto di trascinamento positivo anche sulle finanze pubbliche di quest'anno, dicono le fonti.

Gli attuali obiettivi di deficit del governo italiano risalgono ad aprile e ammontano al 4,5% del Pil nel 2023 e al 3,7% nel 2024. Entrambi i target sono però a forte rischio sforamento per via delle revisioni contabili legate agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, come il Superbonus o il bonus facciate.

L'Italia ha già rivisto al rialzo i deficit degli ultimi tre anni a causa del nuovo regime sui crediti fiscali introdotto da Eurostat a inizio 2023.

A seguito del nuovo quadro contabile, l'indebitamento del 2022 è risultato pari all'8% a fronte del 5,6% di target.

Eurostat si pronuncerà a breve su una nuova tornata di crediti di imposta legati agli incentivi in edilizia, che secondo alcune fonti si tradurrebbe in un deficit 2023 superiore al 4,5% del Pil.

Le revisioni Istat potrebbero comunque limitare l'incremento.

L'Istituto di statistica ha anticipato per il Prodotto interno lordo del 2021, calcolato in termini nominali, una revisione al rialzo compresa tra 1,8 e 2,1%. Le fonti dicono che al Tesoro sono fiduciosi in un aumento significativo della crescita reale sia nel 2021 sia nel 2022, con implicazioni positive anche per il 2023.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)