Alle 13,00 circa, i futures sul Brent scambiano in rialzo di 1,07 dollari, ovvero dell'1,36%, a 79,67 dollari al barile, e il greggio Usa avanza di 1,18 dollari, o dell'1,56%, a 76,75 dollari al barile.

Entrambi i contratti sono scambiati ai massimi di un mese.

"Il sostegno arriva anche dalle interruzioni della produzione aggregata in Ecuador, Libia e Nigeria e dall'aspettativa di un altro forte calo delle scorte di greggio statunitensi", ha detto l'analista petrolifero di Ubs Giovanni Staunovo.

I tre Paesi produttori di petrolio hanno dichiarato questo mese la force majeure su parte della loro produzione di petrolio in seguito a problemi di manutenzione e alla chiusura di diversi giacimenti.

Nel frattempo, secondo i dati preliminari di un sondaggio Reuters pubblicati ieri, le scorte di greggio statunitensi dovrebbero essere diminuite per la quinta settimana consecutiva, mentre le scorte di carburante dovrebbero essere rimaste per lo più invariate la scorsa settimana.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)