I commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell di questa settimana sulla probabilità che i tassi di interesse debbano essere aumentati più del previsto in risposta ai recenti dati economici solidi continuano a pesare sul petrolio e su altri asset di rischio a causa del potenziale impatto sulla crescita economica e sulla domanda.

Intorno alle 10,40 il Brent è in ribasso dello 0,29% a 82,42 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) cede lo 0,34% a 76,40 dollari al barile. Entrambi i benchmark hanno perso tra il 4% e il 5% nei due giorni precedenti.

Un certo sostegno alle quotazioni arriva dai dati Eia di ieri sulle scorte di greggio statunitensi, che sono scese di 1,7 milioni di barili la scorsa settimana ponendo fine a una serie di rialzi che durava da 10 settimane. Le attese di un sondaggio Reuters indicavano un aumento di 400.000 barili.

Il petrolio trae sostegno anche dalle aspettative di aumento della domanda cinese.

Mentre le importazioni di greggio della Cina nei primi due mesi del 2023 sono scese dell'1,3% su base annua, gli analisti hanno sottolineato l'accelerazione delle importazioni a febbraio come segno di una ripresa della domanda di carburante dopo che Pechino ha abolito le restrizioni contro il Covid-19.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Sabina Suzzi)