Alle 11,40 i futures sul Brent cedono 70 centesimi, o l'1,3%, a 55,29 dollari al barile, dopo aver toccato i minimi di seduta di 54,99 dollari.

I futures sul greggio Usa scivolano di 39 centesimi, o dello 0,8%, a 51,87 dollari al barile.

Gran parte d'Europa è al momento interessata da severissime misure di lockdown, come mostra un indice elaborato dall'Università di Oxford che tiene traccia di misure come i divieti di spostamento e la chiusura di scuole e luoghi di lavoro.

La Cina continentale ha registrato il maggiore incremento giornaliero di casi di Coronavirus da oltre cinque mesi, secondo quanto riferito dalle autorità, con un aumento in particolare nella provincia dello Hebei, che circonda la capitale Pechino.

A pesare sui prezzi del petrolio è anche il dollaro forte, sostenuto dalle speranze di maggiori misure di stimolo a sostegno della prima economia mondiale.

Il greggio viene solitamente denominato in dollari e pertanto un biglietto verde più forte rende il greggio più caro per gli acquirenti che detengono altre valute.

La scorsa settimana i futures su Brent e greggio Usa hanno registrato un aumento di quasi l'8%, sostenuti dall'iniziativa dell'Arabia Saudita di ridurre la produzione di 1 milione di barili al giorno nei mesi di febbraio e marzo, nell'ambito di un accordo interno all'Opec+ per mantenere la produzione stabile per gran parte dei Paesi del gruppo.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)