Intorno alle 10,50 i futures sul Brent di marzo cedono 0,84 dollari, o lo 0,99%, a 84,06 dollari al barile. Il contratto di marzo scade oggi, mentre il contratto di aprile, che registra più scambi, perde 99 centesimi, o l'1,17%, a 83,51 dollari.

Allo stesso modo, i futures sul greggio statunitense Wti calano di 1,03 centesimi, o dell'1,32%, a 76,87 dollari al barile.

Gli investitori si aspettano che la Federal Reserve statunitense aumenti i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di domani, mentre si attende un rialzo di mezzo punto dalla Banca d'Inghilterra e dalla Banca centrale europea il giorno successivo.

Un aumento dei tassi potrebbe rallentare l'economia globale e indebolire la domanda di petrolio.

Un ulteriore sentiment ribassista ha accompagnato la notizia che i carichi di petrolio della Russia provenienti dal porto di Ust-Luga dovrebbero aumentare all'inizio di febbraio, nonostante le sanzioni occidentali imposte in seguito all'invasione dell'Ucraina.

Il calo dei prezzi è stato attutito dai segnali di una domanda potenzialmente solida provenienti dalla Cina, con l'indice Purchasing managers' index (Pmi), che misura l'attività manifatturiera del Paese, in crescita a gennaio rispetto a dicembre, secondo l'Ufficio nazionale di statistica (Nbs).

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)