Alle 10,40 i futures sul Brent guadagnano 5 centesimi, o lo 0,1%, a 54,35 dollari al barile. I futures sul greggio Usa sono in rialzo di 23 centesimi, o lo 0,5% a 50,86 dollari al barile.

Secondo gli analisti contribuisce a sostenere i prezzi anche l'indebolimento del dollaro che rende il petrolio più economico per i detentori di altre valute, dato che la materia prima è solitamente scambiata in dollari.

I dati pubblicati ieri dall'Eia mostrano un calo delle scorte di petrolio e un aumento delle riserve di carburante.

Nella settimana conclusasi il primo gennaio le scorte di greggio sono scese di 8 milioni di barili a 485,5 milioni di barili, contro le attese degli analisti di un sondaggio Reuters che stimavano una flessione pari a 2,1 milioni di barili.

La riduzione delle riserve di petrolio è un evento ricorrente alla fine dell'anno, con le aziende energetiche che rimuovono il petrolio dallo stoccaggio per evitare maggiori tasse.

Ubs ha rivisto le previsioni sul prezzo del Brent al rialzo a 60 dollari al barile entro metà anno, citando come motivazione la decisioni presa dall'Arabia Saudita di ridurre la produzione.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)