Greggio, prezzi salgono su attesa nuovo calo scorte negli Usa

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo sull'attesa di nuovo calo delle scorte di greggio degli Stati Uniti, recuperando alcune perdite dalla seduta precedente dovute alla preoccupazione per l'aumento dei casi della variante Delta del coronavirus.

Alle 11,30 il Brent, punto di riferimento internazionale per i prezzi del petrolio, è in rialzo dello 0,56%, a 73,29 dollari al barile. I futures sul greggio Usa guadagnano lo 0,67%, a 71,74 dollari al barile. Entrambi i prezzi avevano segnato ieri ribassi per oltre il 3%.

Un sondaggio preliminare di Reuters ha mostrato che le scorte di greggio e di prodotti statunitensi sono probabilmente diminuite la scorsa settimana, con le scorte di distillati e carburante che dovrebbero essere scese per la terza settimana consecutiva. 

Malgrado le recenti oscillazioni, i prezzi del petrolio sono alti e in salute, ed hanno avuto un'influenza positiva sulle trimestrali delle  principali aziende petrolifere. BP , DiamondBack Energy, Continental Resources e Pioneer Natural Resources hanno riportato questa settimana utili incoraggianti per il secondo trimestre.

I prezzi del Brent sono aumentati di oltre il 40% dall'inizio dell'anno, malgrado i timori relativi alla diffusione della variante Delta negli Stati Uniti e in Cina, i due maggiori consumatori di petrolio a livello globale, abbiano creato messo sotto pressione i prezzi.

In Cina, la diffusione della variante Delta dalla costa alle città dell'interno ha spinto le autorità a imporre misure severe per mettere sotto controllo l'epidemia.

Ad aggiungere ulteriore pressione sui prezzi del greggio, c'è anche il possibile ritorno del greggio iraniano sul mercato. Il nuovo presidente dell'Iran, Ebrahim Raisi, ha detto oggi che il suo governo intende compiere i passi necessari per liberarsi delle sanzioni "tiranniche" imposte dagli Stati Uniti sui settori bancario e petrolifero.

L'Iran ed altri sei Stati stanno trattando da aprile per rilanciare l'Accordo sul nucleare iraniano del 2015. Ma i funzionari da entrambe le parti hanno rivelato come la distanza su alcuni temi rimanga significativa. Il sesto round di colloqui indiretti tra Teheran e Washington si è concluso il 20 giugno, due giorni dopo l'elezione di Raisi. Non è stato ancora annunciato quando riprenderanno i colloqui.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)