Il Presidente Gabriel Boric, insieme al Ministro delle Finanze Mario Marcel, ha dichiarato che il piano include un pagamento una tantum di 120 dollari che raggiungerà 7,5 milioni dei 19 milioni di abitanti del Paese. Il piano estende anche un beneficio per le madri di neonati ed espande un programma per incrementare l'occupazione formale.

"C'è una grande pressione sulle famiglie a causa dell'aumento del costo della vita", ha detto Boric, aggiungendo che fattori esterni come la guerra in Ucraina, l'impennata dei prezzi del carburante e il calo del prezzo del rame, di cui il Cile è il primo produttore al mondo, stanno tutti contribuendo all'attuale crisi dell'inflazione.

"Stiamo facendo ogni sforzo per sostenere i settori più colpiti da questa crisi, senza abbandonare il nostro impegno di responsabilità fiscale", ha detto Boric.

Marcel ha detto che le misure annunciate oggi sono più limitate e mirate rispetto a quelle attuate durante la pandemia. Ha aggiunto che, poiché l'inflazione del Paese è per lo più guidata da fattori esterni, le nuove misure "non avranno un impatto sull'inflazione".

L'annuncio di lunedì arriva in un momento in cui il Governo sta promuovendo una riforma fiscale per finanziare la sua ambiziosa agenda sociale.

L'economia cilena si è raffreddata dopo una rapida ripresa post-pandemia, aiutata dagli aiuti statali e dal governo che ha permesso il ritiro di più pensioni. La forte ripresa, unita alle pressioni esterne, ha portato ad un forte aumento dei prezzi.

In termini annualizzati, l'inflazione a giugno ha raggiunto il 12,5%, mentre nell'ultimo mese la valuta locale è scesa di oltre il 15%, superando per la prima volta la barriera di 1.000 pesos per dollaro.