Le benedizioni sono state autorizzate il mese scorso in un documento chiamato Fiducia Supplicans (Fiducia Supplicante), che ha causato un ampio dibattito nella Chiesa cattolica, con una resistenza particolarmente forte da parte dei vescovi africani.

"Coloro che protestano con veemenza appartengono a piccoli gruppi ideologici", ha detto Francesco al quotidiano italiano La Stampa, aggiungendo: "Un caso particolare sono gli africani: per loro l'omosessualità è qualcosa di 'cattivo' dal punto di vista culturale, non la tollerano".

"Ma in generale, confido che gradualmente tutti saranno rassicurati dallo spirito della dichiarazione 'Fiducia Supplicans' del Dicastero per la Dottrina della Fede: mira a includere, non a dividere", ha continuato il Papa.

Già la scorsa settimana, Francesco è sembrato riconoscere le resistenze che il documento ha scatenato, soprattutto in Africa, dove i vescovi lo hanno effettivamente respinto e dove in alcuni Paesi l'attività omosessuale può portare al carcere o addirittura alla pena di morte.

Ha detto che quando vengono impartite le benedizioni, i sacerdoti devono "naturalmente tenere conto del contesto, delle sensibilità, dei luoghi in cui si vive e dei modi più appropriati per farlo".

Nell'intervista a La Stampa, Francesco ha confermato che l'11 febbraio riceverà in Vaticano il Presidente della sua patria Argentina, Javier Milei, e che la visita finale al Paese è una possibilità.

Ha detto che la sua agenda per il 2024 include attualmente viaggi in Belgio, Timor Est, Papua Nuova Guinea e Indonesia.

Parlando della sua salute, che ha subito alcuni colpi negli ultimi anni con ricoveri in ospedale, problemi di mobilità e viaggi o eventi cancellati, l'87enne ha detto: "Ci sono alcuni acciacchi e dolori, ma ora va meglio, sto bene".