Il Presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye, nella sua prima visita ufficiale in Mali giovedì, ha detto di aver sollevato la questione della permanenza nel blocco regionale ECOWAS con il suo omologo maliano, che non è stato "totalmente inflessibile" sulla questione.

Il Mali e i suoi vicini Niger e Burkina Faso, tutti gestiti da giunte militari, hanno annunciato a gennaio di voler lasciare l'ECOWAS, il principale blocco politico ed economico dell'Africa occidentale, invertendo decenni di integrazione regionale.

I tre Paesi hanno formato un patto di difesa e cooperazione noto come Alleanza degli Stati del Sahel (AES) e intendono creare una confederazione.

Il senegalese Faye, eletto a marzo, ha dichiarato che cercherà di convincere la giunta maliana, guidata dal colonnello Assimi Goita, a rimanere nell'ECOWAS.

"Ho discusso a lungo con il colonnello", ha dichiarato Faye alla radio di Stato maliana giovedì.

"Capisco la posizione del Mali, che, sebbene rigida, non è totalmente inflessibile".

Ha detto che tutte le parti devono lavorare insieme per trovare mezzi positivi per rafforzare l'integrazione, anche attraverso la cooperazione bilaterale, ma anche "cercando di correggere gli errori che abbiamo notato nella cooperazione multilaterale".

"Ma non possiamo rassegnarci a vedere uno strumento di integrazione che è stato formidabile nella sua concezione, nei risultati che ci ha portato e che è stato additato come esempio, disintegrarsi senza fare nulla", ha detto Faye.

I tre Stati del Sahel hanno formalmente notificato alla Commissione dell'ECOWAS la loro decisione di lasciare il blocco con avvisi scritti datati 29 gennaio, il che, secondo il trattato, significa che saranno ancora vincolati dall'adesione fino a un anno da quella data.

Faye ha anche visitato il leader della giunta del Burkina Faso, il Capitano Ibrahim Traore, nella capitale Ouagadougou, giovedì.

"Abbiamo anche discusso il tema dell'ECOWAS; oggi capisco che le posizioni sono in qualche modo fisse, ma percepisco in ognuna di queste posizioni una finestra di apertura che ci permette di stabilire un filo di dialogo", ha detto Faye, secondo il dipartimento di comunicazione della Presidenza burkinabé.