Secondo la proposta, pubblicata dalla Banca di Stato del Vietnam sul suo sito web, gli investitori individuali sarebbero autorizzati a detenere fino al 3% delle azioni di un istituto di credito, rispetto al 5% attuale.

Il limite per gli azionisti istituzionali, come i fondi d'investimento o i fondi pensione, verrebbe ridotto al 10% dall'attuale 15%, ma la bozza di proposta non specifica il periodo di tempo concesso agli investitori per ridurre le loro partecipazioni al fine di rispettare il limite inferiore.

Attualmente, la partecipazione combinata degli investitori stranieri in una banca non può superare il 30%, mentre il tetto per le partecipazioni in aziende di molti altri settori è fissato al 49%.

La mossa della banca centrale di modificare i limiti di proprietà fa seguito a diversi casi di frode, tra cui uno che ha portato ad una fuga da una banca che un importante magnate del settore immobiliare controllava tramite nominee e la sua piccola partecipazione.

A febbraio, la polizia vietnamita ha aperto un'indagine sulle transazioni effettuate da investitori stranieri riguardanti la banca nazionale quotata Eximbank, poiché sospettava che il valore delle azioni fosse stato manipolato, secondo i documenti visti da Reuters e da fonti. L'esito di tale indagine non è chiaro.

La banca centrale ha affermato che le modifiche proposte ridurranno i rischi di manipolazione del mercato.

Un gestore di fondi con sede a Bangkok, che ha rifiutato di essere nominato in quanto non autorizzato a parlare con i media, ha detto che il limite inferiore avrebbe avuto un impatto maggiore sugli investitori stranieri, in quanto le loro partecipazioni erano più spesso vicine al limite massimo attuale.

Gli investitori stranieri hanno ripetutamente chiesto di innalzare i massimali di proprietà, spesso citati come motivo per cui il Vietnam è ancora classificato dai gestori di indici come un mercato di frontiera rischioso, privandolo di miliardi di dollari di investimenti.

Nonostante sia un'economia aperta che si affida agli investimenti diretti esteri nelle sue industrie e le cui esportazioni sono pari al suo prodotto interno lordo, il Vietnam ha limitato per anni l'accesso degli stranieri al suo mercato azionario.

La banca centrale ha anche proposto una riduzione del limite massimo che una banca può prestare ad un singolo mutuatario, abbassandolo al 10% del patrimonio netto della banca, rispetto al 15% attuale.

Gli analisti hanno detto che l'inasprimento dei tetti alle partecipazioni e ai prestiti delle banche potrebbe esacerbare le sfide di liquidità in Vietnam, in un momento in cui gli sviluppatori immobiliari del Paese sono sotto pressione.

All'inizio di questo mese le autorità hanno approvato delle modifiche normative per aiutare gli sviluppatori, estendendo le scadenze delle obbligazioni e consentendo ai debitori di ripagare le attività.

La banca centrale ha anche tagliato i tassi di interesse questa settimana per stimolare la crescita e ridurre la pressione sui debitori.