Nell'anno appena concluso l'indice Nic registra in media una contrazione dello 0,2% dal +0,6% del 2019, l'armonizzato Ipca un -0,1% da +0,6%.

La diminuzione dei prezzi al consumo in media d'anno, spiega l'Istituto nella nota che accompagna i dati, è la terza registrata a partire dall'inizio della serie storica (1954), dopo il -0,1% del 2016 e il -0,4% del 1959.

"Analogamente a quanto accaduto nel 2016 e a differenza di quanto verificatosi nel 1959 (quando fu dovuta anche ad altre tipologie di prodotto), la variazione negativa dell'indice NIC è imputabile prevalentemente all'andamento dei prezzi dei beni energetici (-8,4% rispetto al 2019) al netto dei quali l'inflazione rimane positiva e in lieve accelerazione rispetto all'anno precedente".

L'inflazione "di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, cresce nella media 2020 dello 0,5% (come nel 2019) mentre al netto dei soli energetici cresce dello 0,7% (da +0,6%).

Quanto al solo mese di dicembre 2020, il Nic ha evidenziato un rialzo dello 0,3% su mese e un -0,1% su anno, mostrando un ribasso a livello tendenziale per l'ottavo mese consecutivo. A novembre l'indice aveva segnato una flessione mensile dello 0,1% e annua dello 0,2%. L'inflazione di fondo accelera a +0,7% (da +0,4% senza energia e alimentari freschi e da +0,6% senza i soli energetici).

Venendo all'indice armonizzato Ipca, a dicembre sale dello 0,2% su mese e scende dello 0,3% su anno (da invariato su mese, -0,3% su anno a novembre). Gli analisti sentiti da Reuters avevano ipotizzato un rialzo congiunturale di poco superiore (+0,3%) a fronte di una contrazione tendenziale dello 0,3%.

(Valentina Consiglio, in redazione a Roma Antonella Cinelli)