MILANO (MF-DJ)--"Guardiamo con non poca preoccupazione alla corsa al rialzo dell'indice dei prezzi al consumo in Italia. L'inflazione al 4,8% nel mese di gennaio è il livello più alto dal 1996, quando nel nostro Paese circolava ancora la lira. Era il 1996 e tre anni più tardi, da gennaio 1999, è iniziata l'era dell'euro, che poi avrebbe cominciato a circolare fisicamente tre anni più tardi, nel 2002. Tutto ciò per dire che nei primi 20 anni di moneta unica, l'inflazione è sempre stata gestita, anche a motivo delle diverse recessioni che hanno fiaccato i prezzi. Stavolta, il quadro è assai diverso e c'è da chiedersi se siano sufficienti le misure di politica monetaria, a disposizione della Banca centrale europea, per contenere ulteriori, non improbabili rialzi, cagionati, tra altro, dalle tensioni tra Russia e Ucraina".

Lo dichiara il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi.

"La sensazione è che questa fase stia facendo emergere tutti i limiti dell'architettura dell'Unione europea e dell'area euro: dentro questi due raggruppamenti, convivono nazioni con sistemi economici e fiscali assai differenti, con diverse situazioni congiunturali e di finanza pubblica. Un quadro che rende difficile, se non impossibile, coordinare la politica monetaria, decisa dalla Bce, e quella dei singoli governi, disposta con misure economiche e fiscali tarate sulle esigenze interne" aggiunge Longobardi.

"La Commissione europea dovrebbe farsi carico di una riflessione sulla governance economica dell'Ue: vanno valutati strumenti di politica fiscale ed economica condivisi fra i Paesi membri" conclude il presidente onorario di Unimpresa.

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February 22, 2022 10:01 ET (15:01 GMT)