Secondo i dati diffusi stamani da Istat, l'indice lo scorso anno è diminuito del 5,7% dopo il +34,4% evidenziato nel 2022, con un calo che è sintesi di dinamiche differenziate sul mercato interno (-8,3% da +42,7%) e su quello estero (+1,9% da +12,0%).

Si tratta della contrazione più ampia dal 2000 - ossia da quando è disponibile la serie storica - sebbene l'indice (140,9) resti "su un livello elevato (100,4 nel 2020)", osserva l`Istituto in una nota.

La flessione, spiega ancora Istat, riflette principalmente il venire meno delle tensioni sui prezzi dei prodotti energetici (-24,4% da +104,3% nel 2022): "al netto di questi prodotti, i prezzi sul mercato interno crescono del 2,5% in media d'anno (+12,8% nel 2022)".

Quanto al solo mese di dicembre, l'indice è diminuito dello 0,9% congiunturale dopo il -1,1% di novembre. A livello tendenziale, ha segnato un -16,0% - nona flessione consecutiva - dopo il -12,8% del mese prima.

Sul mercato interno i prezzi sono calati dell'1,2% su mese e del 20,5% su anno (da -16,5% di novembre). Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un calo congiunturale modesto (-0,1%) e un ribasso annuo stabile all'1,5%. Sul mercato estero i prezzi diminuiscono dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% a perimetro annuo.

(Valentina Consiglio, editing Andrea Mandalà)