(Alliance News) - Alla fine di dicembre, i 47 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 50,4% dei dipendenti - circa 6,2 milioni – e corrispondono al 51,2% del monte retributivo complessivo. A renderlo noto martedì è l'Istat.

Nel corso del quarto trimestre, sono stati recepiti tre contratti nel settore privato - lapidei, gas e acqua aziende private e municipalizzate e assicurazioni - mentre per il settore pubblico si segnala il recepimento dei contratti per il comparto della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il triennio 2016-2018, Regioni e autononie locali, Servizio Sanitario Nazionale e comparto Scuola, Istruzione e Ricerca, tutti e tre relativi al triennio 2019-2021. Nello stesso periodo, nessun contratto è scaduto.

I contratti in attesa di rinnovo a fine dicembre scendono a 26 e coinvolgono circa 6,1 milioni di

dipendenti, il 49,6%.

Il tempo medio di attesa di rinnovo, per i lavoratori con contratto scaduto, è sceso dai 28,2 mesi di gennaio ai 24,8 mesi di dicembre.

Nella media del 2022, l'indice delle retribuzioni orarie è cresciuto dell'1,1% rispetto all'anno precedente.

L'indice mensile delle retribuzioni contrattuali a dicembre 2022 registra un aumento dello 0,1% rispetto a novembre e dell'1,5% rispetto a dicembre 2021; in particolare, l'aumento tendenziale ha raggiunto l'1,5% per i dipendenti dell'industria, lo 0,6% per quelli dei servizi privati e il 2,8% per la pubblica amministrazione.

Nel dettaglio, gli aumenti tendenziali più elevati riguardano l'attività dei vigili del fuoco del12%, dei Ministeri del 9,3% e del Servizio Sanitario Nazionale del 6,1%; nessun incremento per commercio, farmacie private e pubblici esercizi e alberghi.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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