(Alliance News) - A marzo, il debito delle amministrazioni pubbliche in Italia è aumentato di EUR23,0 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a EUR2.894,7 miliardi, come reso noto dalla Banca d'Italia mercoledì.

Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche di EUR27,7 miliardi ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro di EUR4,2 miliardi a EUR38,6 miliardi. L'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha ridotto il debito di EUR600 milioni.

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di EUR22,8 miliardi mentre quello delle amministrazioni locali di circa EUR100 milioni. Il debito degli enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.

La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,8 anni.

La quota del debito detenuta dalla Banca d'Italia è diminuita al 23,7% dal 24,0% del mese precedente mentre, a febbraio, ultimo mese per cui questo dato è disponibile, quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti - principalmente famiglie e imprese non finanziarie - si sono collocate, rispettivamente, al 28,3% e al 13,6% dal 27,9% e dal 13,5% del mese precedente.

A marzo, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a EUR37,0 miliardi, in aumento del 5,7% o di EUR2,0 miliardi rispetto al corrispondente mese del 2023. Nel primo trimestre, le entrate tributarie sono state pari a EUR122,9 miliardi, in aumento del 7,8% o di EUR8,9 miliardi rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

Commenti e domande a redazione@alliancenews.com

Copyright 2024 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.