ROMA (Reuters) - A gennaio l'inflazione italiana si porta a un livello che non si registrava da aprile 1996, ben oltre le attese, con gli energetici a trainare la fiammata che però si sta via via diffondendo ad altri settori.

Secondo i dati provvisori diffusi oggi da Istat, nel mese in esame il Nic ha evidenziato rialzi dell'1,6% su mese - massimo da ottobre 1983 - e del 4,8% su anno. Le attese erano per un incremento tendenziale del 3,8%.

A dicembre l'indice aveva segnato rialzi dello 0,4% a livello mensile e del 3,9% a perimetro annuo.

L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +3,4% per l'indice generale - era pari a -0,1% a inizio 2021 - e a +1,0% per la componente di fondo.

Nel 2021, dopo la flessione del 2020 (-0,2%), i prezzi al consumo sono cresciuti in media d'anno dell'1,9%, registrando l'aumento più ampio dal 2012 (+3,0%).

ITALIA SUPERA ZONA EURO

"Guardando all'indice armonizzato Ipca, l'Italia sale al 5,3% e supera la zona euro", ha segnalato in una conferenza stampa Federico Polidoro, responsabile del servizio prezzi al consumo di Istat.

Il mese scorso, infatti, i prezzi al consumo a livello di blocco hanno fatto registrare un'accelerazione inferiore a quella italiana per quanto da record, al 5,1% su anno, secondo la stima flash fornita stamani da Eurostat.

Il +5,3% tendenziale registrato a gennaio dall'Ipca arriva dopo il +4,2% di dicembre, e si confronta con attese che si fermavano a un +4%. A livello congiunturale, l'indice armonizzato è in aumento dello 0,2% da +0,5% (attese -0,9%); l'aumento è più contenuto rispetto a quello dell'indice nazionale perché il Nic non tiene conto dei saldi invernali.

INFLAZIONE FONDO SOSTIENE VISIONE TRANSITORIETA'

L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +1,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +1,6% a +1,8%.

Secondo Loredana Federico di UniCredit, la dinamica della componente di fondo "supporta le aspettative di un aumento transitorio dell'inflazione, che dovrebbe invertire la rotta prima della fine di quest'anno".

Resta il fatto che l'inflazione trainata dai prezzi dei prodotti dell'energia sale e il suo impatto risulta "più ampio per le famiglie più povere, che sono solite destinare all'acquisto degli energetici una quota maggiore del loro bilancio", spiega Cristina Freguja di Istat.

A gennaio aumentano però anche i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che accelerano a +3,2% da +2,4%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto, a +4,3% da +4%.

(Antonella Cinelli, in redazione a Roma Stefano Bernabei)