Secondo i dati provvisori diffusi oggi da Istat, nel mese in esame, il Nic ha evidenziato rialzi dell'1,2% su mese e dell'8,0% su anno, contro attese pari rispettivamente a 0,6% e 7,4%.

A maggio l'indice aveva segnato uno 0,8% a livello mensile a fronte di un incremento annuo pari al 6,8%.

"Le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi dai Beni energetici agli altri comparti merceologici, nell'ambito sia dei beni sia dei servizi", spiega l'Istituto nella nota che accompagna la diffusione dei numeri.

In un quadro di diffuse tensioni inflazionistiche, la crescita dei prezzi dei Beni energetici passa dal +42,6% annuo di maggio a +48,7%. In particolare, gli Energetici non regolamentati segnano un +39,9% dal precedente +32,9% mentre i regolamentati continuano a registrare un incremento molto elevato ma stabile a +64,3%.

L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, pertanto, accelera da +3,2% a +3,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +4,2%. Sono entrambi ai massimi dall'estate del 1996.

Al contempo, l'accelerazione dei prezzi degli Alimentari, lavorati e non, spingono ancora più in alto la crescita di quelli del cosiddetto "carrello della spesa": +8,3%, mai così alta da gennaio 1986, quando fu +8,6%.

L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,4% per l'indice generale e a +2,9% per la componente di fondo.

Venendo all'armonizzato Ipca, a giugno l'indice è in aumento dello 1,2% su mese e dell'8,5% a livello tendenziale, contro un consensus rispettivamente a 0,8% e 7,8%. A maggio l'Ipca aveva registrato rialzi dello 0,9% a livello congiunturale e del 7,3% su anno.

(Valentina Consiglio, editing Antonella Cinelli, Stefano Bernabei)