Secondo i dati provvisori diffusi oggi da Istat, nel mese osservato l'indice Nic ha evidenziato rialzi dello 0,1% congiunturale e del 6,0% su anno. Le attese erano pari a +0,1% e +6,1% rispettivamente.

A giugno l'indice aveva segnato una variazione nulla su mese e un rialzo del 6,4% su anno.

La dinamica, "ancora fortemente influenzata dall'evoluzione dei prezzi dei Beni energetici, riflette anche il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati e dei servizi", spiega Istat in una nota.

L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta al 5,2% dal 5,6% di giugno, e quella al netto dei soli beni energetici al 5,6% dal 5,8%.

I prezzi del cosiddetto carrello della spesa rallentano lievemente in termini tendenziali (+10,4% da +10,5%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (+5,6% da +5,7%).

L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l'indice generale e a +5,1% per la componente di fondo.

Passando all'armonizzato Ipca, si registrano una flessione dell'1,5% su mese (consensus -1,3%), e un aumento del 6,4% su anno in linea con le attese.

A giugno l'indice armonizzato aveva segnato +6,7% a perimetro annuo.

(Antonella Cinelli, editing Stefano Bernabei)