Il blocco regionale dell'Africa occidentale ECOWAS ha minacciato un intervento militare in Niger, a meno che non venga annullato il colpo di stato militare del 26 luglio. Il termine per il reintegro del presidente deposto, Mohamed Bazoum, scade domenica.

Il Ministero della Difesa italiano ha dichiarato che un aereo militare è decollato dalla capitale nigeriana Niamey ed è atterrato a Roma nella tarda serata di sabato con 65 soldati italiani e 10 soldati statunitensi.

Il ponte aereo è stato organizzato per aumentare l'"autonomia logistica" della base militare italiana, "ottimizzando la sua capacità ricettiva, nel caso in cui si renda necessario accogliere dei connazionali civili e, in caso di emergenza, evacuarli".

Il Ministero ha detto che sono previsti altri voli in uscita dal Niger nei prossimi giorni, aggiungendo che per il momento 250 truppe italiane, impiegate per missioni di contro-insurrezione e di addestramento militare, rimangono nel Paese.

La scorsa settimana l'Italia ha evacuato 36 dei suoi cittadini da Niamey, oltre ad altre decine di cittadini di altri Paesi, lasciando circa 40 civili italiani, per lo più operatori di ONG, ancora presenti in Niger.

L'Italia fa parte di una serie di Paesi occidentali, tra cui Stati Uniti e Francia, che hanno truppe in Niger, che è stato un alleato dell'Occidente contro le insurrezioni islamiste nella regione del Sahel, in Africa occidentale.