L'accordo fa parte di una serie più ampia di misure per affrontare i crimini finanziari e l'evasione fiscale. I legislatori dell'UE hanno anche sostenuto controlli più severi sulle carte prepagate e hanno aumentato i requisiti di trasparenza per i proprietari di trust e società.

"L'accordo di oggi porterà più trasparenza per migliorare la prevenzione del riciclaggio di denaro e per tagliare il finanziamento del terrorismo", ha detto il commissario europeo per la giustizia Vera Jourova.

La decisione dell'UE arriva mentre i prezzi del bitcoin sono aumentati più del 1.700 per cento dall'inizio dell'anno, innescando le preoccupazioni che il mercato è una bolla che potrebbe scoppiare in modo spettacolare.

Le misure concordate porranno fine alle transazioni anonime sulle piattaforme di valuta virtuale e con le carte di pagamento prepagate, che secondo gli investigatori potrebbero essere state usate per finanziare gli attacchi dei militanti.

Le piattaforme di scambio di Bitcoin e i fornitori di "portafogli" che detengono la cyber valuta per i clienti saranno tenuti a identificare i loro utenti, secondo le nuove regole che ora devono essere formalmente adottate dagli stati dell'UE e dai legislatori europei e poi trasformate in leggi nazionali entro 18 mesi.

I legislatori dell'UE hanno impiegato più di un anno di negoziati per concordare le proposte legislative, presentate dalla Commissione europea sulla scia degli attentati a Parigi e Bruxelles nel 2015 e 2016 che hanno ucciso più di 160 persone.

I colloqui si sono trascinati perché alcuni stati dell'UE si sono opposti a una maggiore trasparenza sui trust e le aziende, temendo un impatto negativo sulle loro economie.

Il legislatore dell'UE incaricato della questione, la verde olandese Judith Sargentini, ha detto che la Gran Bretagna, Malta, Cipro, Lussemburgo e Irlanda erano tra quelli che si opponevano ai cambiamenti. L'accordo permette alle autorità e alle "persone che possono dimostrare un interesse legittimo" di accedere ai dati sui proprietari beneficiari dei trust.

I trust sono veicoli finanziari legittimi per gestire i beni, ma a volte sono stati accusati di nascondere attività illegali a causa della loro mancanza di trasparenza.

Transparency International, un gruppo per i diritti, ha definito l'accordo "una svolta", ma ha lamentato il fatto che i dati sui proprietari dei trust non saranno completamente pubblici, come sarà per i proprietari beneficiari delle società. L'aumento del controllo pubblico è considerato essenziale dalla commissione UE e anche dai gruppi per i diritti, per prevenire i crimini finanziari e l'evasione fiscale.

(Questa versione della storia corregge il nome dell'organizzazione nel paragrafo finale in Transparency International, non Amnesty International).