QUALI SONO LE NUOVE REGOLE?

Le aziende di criptovalute che desiderano emettere e vendere token digitali in uno Stato dell'UE dovranno ottenere una licenza da un regolatore nazionale.

La licenza consentirà agli operatori di servire l'intero blocco di 27 Paesi da un'unica base e di essere responsabili della perdita di criptoasset dai portafogli digitali dei consumatori.

Attualmente, le aziende dimostrano ad un regolatore nazionale dell'UE di avere controlli adeguati per fermare il riciclaggio di denaro, ma possono operare solo all'interno di quel Paese.

Le autorità di vigilanza nazionali devono aggiornare l'ESMA, l'autorità di vigilanza sui titoli dell'Unione Europea, in merito ai grandi operatori da loro autorizzati, il che non risponde alle richieste dei legislatori di istituire un'autorità di vigilanza europea per il settore.

QUINDI LE REGOLE SONO GIÀ IN VIGORE?

Non ancora.

L'accordo necessita di un'approvazione formale da parte degli Stati dell'UE e del Parlamento europeo prima di entrare in vigore, probabilmente non prima del 2023.

Le regole si applicheranno ad alcuni token come le 'stablecoin' - criptovalute agganciate a valute tradizionali o a materie prime che mirano a mantenere un valore costante - 12 mesi dopo l'entrata in vigore della legge. Per altri token, le regole si applicheranno 18 mesi dopo la data di inizio.

Anche le aziende di criptovalute che già rispettano i controlli antiriciclaggio avranno 18 mesi di tempo per ottenere le licenze previste dalla nuova legge, senza interrompere il servizio.

LE STABLECOIN SONO UN PROBLEMA IMPORTANTE?

Sicuramente.

Il crollo a maggio della stablecoin terraUSD ha innescato un brusco sell-off nei mercati delle criptovalute e ha preoccupato le autorità di regolamentazione.

Le regole dell'UE daranno ai titolari di stablecoin il diritto di richiedere il rimborso gratuito del loro denaro. Gli emittenti dei token dovranno mantenere livelli minimi di liquidità e saranno supervisionati dall'Autorità bancaria europea dell'UE.

Le aziende di criptovalute devono avere una sede legale nel blocco per emettere stablecoin, e le monete basate su valute non europee saranno limitate per preservare la "sovranità monetaria".

I funzionari del settore delle criptovalute affermano che sarà più difficile fare soldi con queste regole.

E I TOKEN NON FUNGIBILI?

È complicato. I legislatori volevano che i token non fungibili (NFT) rientrassero nelle nuove regole, ma gli Stati dell'UE si sono opposti.

Ciò ha portato a un compromesso in cui gli NFT non sono inclusi, ma se diventano fungibili - reciprocamente sostituibili - i regolatori possono obbligarli a rispettare le regole cripto. Se si comportano come titoli tradizionali, possono entrare in gioco le severe regole dei mercati MiFID dell'UE.

La Commissione europea valuterà entro 18 mesi se sono necessarie regole autonome per gli NFT.

CHE DIRE DI CRIPTO E CAMBIAMENTO CLIMATICO?

L'uso energetico del Bitcoin è una grande preoccupazione per i legislatori.

Le aziende di criptovalute dovranno dichiarare il loro impatto sull'ambiente e sul cambiamento climatico, utilizzando gli standard che l'autorità di vigilanza sui titoli ESMA elaborerà.

La Commissione Europea valuterà entro due anni l'impatto ambientale dei criptoasset e introdurrà regole di sostenibilità obbligatorie, anche per quanto riguarda il sistema "proof of work", ad alta intensità energetica, utilizzato per il "mining" di criptovalute come il bitcoin.

COSA STANNO FACENDO GLI ALTRI PAESI?

Il Giappone ha aperto una strada tra le principali economie introducendo una legge sulle criptovalute nel 2017, obbligando gli scambi a registrarsi presso la sua autorità di vigilanza finanziaria.

Altri sono stati più lenti.

Negli Stati Uniti, non esiste un quadro federale, anche se i singoli Stati hanno regole specifiche per le criptovalute. I senatori hanno presentato questo mese una proposta di legge per definire nuove regole e affidare la maggior parte della supervisione ai regolatori delle materie prime, anche se non è chiaro quando le regole saranno approvate.

La Gran Bretagna ha dichiarato ad aprile che avrebbe introdotto delle regole sulle stablecoin, lasciando la maggior parte delle criptovalute e delle aziende correlate soggette solo ad una regolamentazione frammentaria.