I prezzi dell'oro sono aumentati martedì, in un contesto di scambi poco festivi, grazie all'indebolimento del dollaro statunitense e al calo dei rendimenti obbligazionari, in seguito alle crescenti prospettive di tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve già a marzo dell'anno prossimo.

FONDAMENTALI

* L'oro spot era in rialzo dello 0,2% a $2.056,80 per oncia, alle 0118 GMT.

* I futures sull'oro statunitensi erano fermi a $2.068,60 l'oncia.

* L'indice del dollaro è sceso dello 0,1%, rendendo l'oro più interessante per i detentori di altre valute, mentre i rendimenti obbligazionari di riferimento a 10 anni degli Stati Uniti sono scesi al 3,8913%.

* I dati di venerdì hanno mostrato che i prezzi statunitensi sono scesi a novembre per la prima volta in oltre 3 anni e mezzo, spingendo l'aumento annuale dell'inflazione al di sotto del 3% e aumentando le aspettative dei mercati finanziari per un taglio dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve il prossimo marzo.

* I trader stanno valutando una probabilità dell'88% di un taglio dei tassi da parte della banca centrale americana a marzo, secondo lo strumento FedWatch del CME.

* I tassi d'interesse più bassi riducono il costo opportunità di detenere lingotti non redditizi.

* Nel frattempo, i dati pubblicati martedì hanno mostrato che il tasso di disoccupazione del Giappone è rimasto invariato al 2,5% a novembre rispetto al mese precedente, mentre l'inflazione dei servizi business-to-business è rimasta stabile al 2,3% il mese scorso.

* L'argento spot è salito dello 0,3% a 24,23 dollari l'oncia, mentre il platino è rimasto fermo a 970,63 dollari. Il palladio è salito dello 0,8% a 1.212,34 dollari.

* I mercati in Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong e Zona Euro sono chiusi martedì per la festività di Santo Stefano.

DATI/EVENTI (GMT) 1400 US Monthly Home Price MM, YY Oct 1530 US Dallas Fed Mfg Bus Idx Dec (Segnalazione di Harshit Verma a Bengaluru; Redazione di Subhranshu Sahu)