I Paesi che emettono le valute dominanti del mondo dovrebbero attenersi a regole di convertibilità simili per evitare l'instabilità economica, ha detto mercoledì il governatore della banca centrale francese in un'apparente critica alla Cina.

Un gruppo di nazioni, come l'Iran e la Russia, sta sfidando l'egemonia de facto del dollaro come principale valuta di riserva del mondo, e anche se per ora non si ritiene probabile un grande allontanamento dal biglietto verde, il ruolo del dollaro potrebbe lentamente diminuire.

Anticipando i costi di un tale cambiamento, Francois Villeroy de Galhau ha fatto il punto sulle regole comuni, apparentemente indirizzando le sue osservazioni alla Cina, il probabile vincitore di un eventuale calo della domanda di dollari.

"Sarebbe peggio di qualsiasi altra cosa passare da un sistema dominato dal dollaro a un non-sistema conflittuale", ha detto Villeroy, membro del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, in un discorso.

"La frammentazione, soprattutto se disordinata, genererebbe instabilità e inefficienza, soprattutto dal punto di vista della gestione delle crisi", ha detto.

La valuta cinese, non completamente convertibile, si è indebolita di oltre il 5% quest'anno, mentre l'economia lotta contro una debolezza inaspettata.

Villeroy ha sostenuto che tutte le valute che fanno parte del paniere dei diritti speciali di prelievo (DSP) - il dollaro, l'euro, lo yuan, la sterlina e lo yen - dovrebbero attenersi a regole di convertibilità simili, un'osservazione rivolta alla Cina in quanto la sua valuta è l'unica unità non completamente convertibile tra le cinque.

"Le valute di questo sistema multipolare - incluso, ovviamente, l'euro e probabilmente a partire da quelle del paniere SDR - dovrebbero tutte impegnarsi a rispettare regole di convertibilità e stabilità", ha detto Villeroy.

"Mi riferisco in particolare ad una 'ancora di inflazione' comune, come quella che esiste tra l'euro, il dollaro, lo yen e la sterlina, pari a circa il 2%", ha detto Villeroy.

Lo yuan cinese non è una valuta completamente convertibile e il suo tasso di cambio onshore è un meccanismo di tasso fluttuante gestito. (Servizio di Balazs Koranyi; Editing di Cynthia Osterman)