La banca centrale australiana ha mantenuto i tassi di interesse fermi martedì per un quarto mese, ma ha nuovamente avvertito che potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento per riportare l'inflazione in un "arco di tempo ragionevole".

Al termine della riunione politica di ottobre, la prima presieduta dal Governatore Michele Bullock, la Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto i tassi al livello massimo di 11 anni del 4,10% e ha affermato che i dati recenti sono coerenti con il ritorno dell'inflazione al suo obiettivo del 2-3% nel tempo, con una produzione e un'occupazione ancora in crescita.

I mercati e gli economisti avevano scommesso su un risultato stabile, dopo che una serie di dati economici - tra cui l'inflazione, le vendite al dettaglio e i posti di lavoro vacanti - non avevano modificato in modo sostanziale le prospettive dei tassi d'interesse.

Alcuni economisti, tuttavia, hanno previsto un rialzo dei tassi a novembre, a seconda del risultato del rapporto sull'inflazione del terzo trimestre.

Il dollaro australiano si è mosso a malapena in seguito al risultato stabile e si è attestato a 0,6343 dollari, dopo essere scivolato dello 0,3% all'inizio della giornata. Anche i futures sulle obbligazioni a tre anni hanno mantenuto le perdite precedenti, con un calo di 4 tick a 95,87.

"Questo fornirà ulteriore tempo per valutare l'impatto dell'aumento dei tassi di interesse fino ad oggi e le prospettive economiche", ha dichiarato Bullock, che ha preso il posto di Philip Lowe il mese scorso, in una dichiarazione quasi identica alle riunioni precedenti.

"Potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria per garantire che l'inflazione ritorni all'obiettivo in un lasso di tempo ragionevole, ma ciò continuerà a dipendere dai dati e dalla valutazione dei rischi in evoluzione".

Nel corso del mese, l'inflazione è salita come previsto a causa dei prezzi della benzina, i posti di lavoro vacanti sono crollati da livelli storicamente elevati e la spesa dei consumatori è rimasta contenuta, suggerendo che i rialzi dei tassi fino ad ora stanno lavorando per raffreddare la domanda nell'economia.

L'impennata dei rendimenti obbligazionari globali sta inoltre inasprendo le condizioni finanziarie, riducendo la pressione sulle banche centrali per ulteriori aumenti.

La RBA ha aumentato i tassi di interesse di ben 400 punti base dal maggio dello scorso anno, e l'ultima valutazione è che vede un percorso credibile in cui l'inflazione può tornare alla fascia target della banca del 2-3% alla fine del 2025, con il tasso di liquidità al 4,1%.