Il giudice William Ford della Divisione d'Appello di Brooklyn ha detto che il Times non deve consegnare o distruggere le sue copie di documenti preparati dall'avvocato interno di Project Veritas, Benjamin Barr, mentre fa ricorso contro il divieto di copertura.

Venerdì, in una sentenza che ha allarmato i sostenitori del Primo Emendamento, il giudice Charles Wood della Corte Suprema dello Stato nella Contea di Westchester ha detto che gli appunti di Barr non sono una questione di interesse pubblico e ha respinto l'affermazione del Times che il divieto di copertura limiterebbe incostituzionalmente il suo giornalismo.

Il comitato editoriale del giornale ha definito la decisione di Wood pericolosa e la sua logica "mozzafiato", dicendo che nessun tribunale dovrebbe dire ai media come condurre i loro reportage e rischiare di sottoporli a frivole cause per diffamazione come mezzo per controllare la copertura delle notizie.

Ford ha diretto Project Veritas a spiegare entro il 14 gennaio 2022 perché la decisione di Wood non dovrebbe essere buttata via, o per lo meno mantenuta attraverso un appello del Times eventualmente accelerato.

Elizabeth Locke, un avvocato di Project Veritas, in un'e-mail ha detto che il gruppo "si è unito a The Times nella sua richiesta molto limitata di mantenere lo status quo per permettere la revisione in appello perché la corretta amministrazione della giustizia è fondamentale per la democrazia americana, il Primo Emendamento e la libertà della stampa sotto di esso".

Il portavoce del Times Jordan Cohen in un'e-mail ha detto che il giornale era contento che alcune parti dell'"ordine incostituzionale" di Wood fossero state sospese e non vedeva l'ora che la Divisione d'Appello annullasse l'ordine.

Guidato da James O'Keefe, Project Veritas ha usato quelle che i critici considerano tattiche ingannevoli per esporre quelli che descrive come pregiudizi liberali dei media.

Il gruppo è oggetto di un'indagine del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sul suo possibile ruolo nel furto di un diario della figlia del presidente Joe Biden, Ashley, che un sito web di destra ha estratto.

Project Veritas aveva citato in giudizio il Times per diffamazione per un articolo di settembre 2020 che descriveva un video da essa pubblicato su presunte frodi elettorali in Minnesota.

In seguito si è opposta a un articolo del Times dell'11 novembre che attingeva ai promemoria di Barr, definendo la pubblicazione un tentativo di mettere in imbarazzo un avversario in causa.

Il Times non aveva affrontato alcuna restrizione preventiva dal 1971, quando l'amministrazione Nixon cercò senza successo di bloccare la pubblicazione dei Pentagon Papers che dettagliavano il coinvolgimento militare degli Stati Uniti in Vietnam.