Non è ancora terminata la prima settimana di contrattazioni dell'anno e le festività stanno lasciando il posto a tensioni ormai familiari.

L'Ucraina ha respinto l'ordine della Russia di cessare il fuoco durante il Natale ortodosso come un inganno. Non c'è alcun compromesso nemmeno a Capitol Hill, con 11 tentativi falliti di insediare Kevin McCarthy come speaker della Camera che sottolineano la disfunzione in quella sede.

La Fed è ai ferri corti con i mercati che scommettono su tagli dei tassi entro la fine dell'anno, e l'ottimismo asiatico sulla ripresa in Cina è sempre più in contrasto con il sentimento globale.

L'indice MSCI Asia ex-Japan ha toccato un massimo di quattro mesi venerdì, mentre gli indici di Wall Street testano i minimi recenti. Il dollaro si rifiuta di scendere.

I dati sull'inflazione europea di venerdì possono preparare il terreno per i dati sull'occupazione negli Stati Uniti, previsti più tardi nel corso della giornata, in quanto i dati possono offrire l'ultimo stato di avanzamento dei prezzi al consumo e dell'economia.

Un calo maggiore del previsto nella velocità di aumento dei prezzi al consumo in Germania ha scatenato un rally obbligazionario in tutta Europa all'inizio della settimana. Ma si prevedono solo piccoli cali.

L'economia statunitense ha probabilmente mantenuto un ritmo solido di crescita dei posti di lavoro e dei salari nel mese di dicembre, e questo potrebbe nuovamente frenare le scommesse sulla fine dei rialzi dei tassi in tempi brevi.

Sviluppi chiave che potrebbero influenzare i mercati venerdì:

- Buste paga non agricole degli Stati Uniti (dicembre)

- Intervengono Cook, Bostic, Barkin e George della Fed

- Inflazione flash della zona euro (dicembre)