PECHINO (awp/ats/ans) - La Cina sta "pianificando e implementando importanti misure per approfondire ulteriormente le riforme in modo globale, continuare ad espandere l'apertura istituzionale e formare un ambiente economico più orientato al mercato, legale e internazionale".

Sono promesse non nuove quelle contenute nella scossa del presidente Xi Jinping alla conferenza sui 70 anni dei 'Cinque principi della coesistenza pacifica', ma che si confrontano con una realtà economica sempre più incerta tra crisi immobiliare, domanda interna debole, rischio deflazione e tensioni commerciali crescenti con Usa e Ue.

Il messaggio 'rassicurante' di Xi sul capitolo economico, in vista del passaggio delicato del Terzo Plenum del Partito comunista cinese (15-18 luglio) chiamato a tracciare gli obiettivi di riforma ed economici per il prossimo decennio, è stato chiuso ricordando che "la modernizzazione della Cina, con il suo popolo di oltre 1,4 miliardi di cittadini, rappresenta un mercato enorme".

Ma quali potrebbero essere i piani e le riforme all'attenzione deo Plenum? Alcuni indizi emergono da due slogan coniati da tempo da Xi: "lo sviluppo di alta qualità" e "le nuove forze produttive". Xie Maosong, ricercatore dell'Istituto nazionale di studi strategici dell'autorevole Università di Tsinghua, ha notato che "la Cina deve avere un'economia guidata dalla tecnologia, rimanere competitiva nel mondo, essere resistente agli shock esterni e in grado di generare occupazione adeguata per dare ai cinesi un reddito crescente e un migliore tenore di vita".

Questo vuol dire che "il governo deve essere capace di percepire i futuri potenziali problemi economici e di affrontarli in anticipo per evitare gravi turbolenze economiche", ha detto Xie citato dal South China Morning Post.

Tra gli obiettivi c'è la necessità di bilanciare "economia e società, governo e mercato, efficienza ed equità, vitalità e ordine, sviluppo e sicurezza", segnalando un consenso raggiunto tra i vertici del Partito comunista su come affrontare al meglio le sfide economiche della Cina a differenza dello scorso autunno al punto che - secondo indiscrezioni - il Plenum fu posticipato.

I temi vanno dall'economia allo sviluppo sociale e alla costruzione dello Stato per estendersi oltre il terzo mandato presidenziale di Xi che terminerà nel 2028. La Xinhua ha riferito che la sessione plenaria "esaminerà il progresso della modernizzazione cinese".

Stabilirà i target provvisori, fondamentali perché la Cina riduca il divario con Usa ed economie avanzate e si rafforzi nella catena del valore di fascia alta che, in ultima analisi, serve l'ambizioso obiettivo del centenario della fondazione della Repubblica popolare nel 2049: diventare una superpotenza economica e tecnologica, "socialista, forte e armoniosa". Intanto, "entro il 2035, un sistema economico di mercato socialista di alto livello con caratteristiche cinesi sarà pienamente instaurato", ha riportato la Xinhua.

Mercoledì, il ministero della Scienza e della Tecnologia ha annunciato che elaborerà piani e stanzierà risorse per trasformare il Paese in una superpotenza scientifica entro il 2035, a pochi giorni dall'invito di Xi ai ricercatori di guidare l'innovazione in aree tecnologiche per vincere nel "campo di battaglia principale" tra superpotenze. "Abbiamo solo 11 anni per raggiungere l'obiettivo", ha aggiunto.

Per altro verso, la Banca centrale cinese (Pboc) ha promesso oggi di soddisfare il bisogno della nazione "di alloggi di qualità", in un segnale di sostegno al settore immobiliare in difficoltà che pesa sull'economia. Mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz, con una proposta di negoziato, vuole evitare di inasprire il conflitto commerciale con Pechino sulle auto elettriche: l'Handelsblatt ha scritto che "Scholz suggerisce che Cina ed Europa allineino i loro dazi automobilistici su un livello basso".