L'euro è salito dello 0,33% rispetto alla sterlina, raggiungendo 88,65 pence, vicino al massimo di tre mesi di 88,77 pence toccato alla fine di dicembre.

La sterlina ha perso anche lo 0,26% contro il dollaro a 1,2118.

"Le prospettive economiche del Regno Unito si sono già deteriorate in modo sostanziale e sono peggiori di quelle degli Stati Uniti e dell'Eurozona", ha dichiarato Georgette Boele, stratega senior di ABN Amro, in una nota di mercoledì.

ABN Amro prevede un'ulteriore debolezza della sterlina rispetto all'euro, anche a seguito della previsione che la Banca d'Inghilterra alzerà i tassi in misura minore rispetto all'attuale consenso del mercato.

Prevedono che la valuta britannica farà relativamente bene rispetto al dollaro nel corso dell'anno, perché si aspettano tagli dei tassi più aggressivi da parte della Federal Reserve statunitense.

Negli ultimi mesi, il dollaro ha subito un forte indebolimento su tutta la linea, grazie alle speranze che l'inflazione statunitense sia in discesa e che, insieme ad alcuni segnali di pressione sull'economia americana, hanno alimentato le aspettative che la Fed sia vicina alla fine del suo programma di rialzi dei tassi di interesse.

La sterlina ha toccato un massimo di tre settimane contro il dollaro a 1,2209 dollari lunedì, anche se l'euro ha toccato un massimo di sei mesi contro il biglietto verde lo stesso giorno.

La narrativa secondo cui l'inflazione statunitense è in discesa sarà sottolineata o messa in discussione dai dati sull'inflazione statunitense pubblicati giovedì, che tengono i mercati in tensione. [FRX/]