Di seguito gli aggiornamenti:

18,55 - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che la vittoria totale a Gaza è a portata di mano, mentre ha respinto l'ultima offerta di Hamas per un cessate il fuoco che garantisca il rilascio degli ostaggi ancora detenuti nell'enclave assediata.

Netanyahu ha rinnovato l'impegno a distruggere Hamas, affermando che non c'è alternativa per Israele se non quella di provocare la distruzione del movimento islamista. "Il giorno dopo è il giorno dopo Hamas. Tutto Hamas", ha detto in una conferenza stampa.

16,00 - Israele sta "valutando con attenzione" la nuova proposta di tregua a Gaza presentata dai negoziatori del Qatar e il primo ministro Benjamin Netanyahu dovrebbe tenere una conferenza stampa più tardi, ha detto un portavoce del governo.

"Abbiamo ricevuto un aggiornamento, abbiamo ricevuto una comunicazione dai negoziatori del Qatar. Li stiamo esaminando. Il Mossad sta controllando attentamente ciò che ci è stato presentato", ha dichiarato il portavoce Avi Hyman ai giornalisti, riprendendo una dichiarazione di ieri sera.

13,30 - Alcune delle richieste proposte da Hamas per uno scambio di ostaggi non possono essere accettate.

Lo ha detto un alto funzionario israeliano, in base a quanto riferito dal canale televisivo Channel 13.

Secondo l'emittente, che non rivela l'identità della fonte, le autorità israeliane dovranno discutere se rifiutare completamente le richieste di Hamas o chiedere condizioni alternative.

9,00 - Hamas ha proposto un piano per il cessate il fuoco che fermerebbe gli scontri a Gaza per quattro mesi e mezzo inteso per porre fine alla guerra, in risposta a una proposta inviata la scorsa settimana dai mediatori del Qatar e dell'Egitto e sostenuta da Stati Uniti e Israele.

In base alla bozza di un documento visto da Reuters, la controproposta di Hamas prevede tre fasi dalla durata di 45 giorni ciascuna.

La proposta vedrebbe i miliziani scambiare i restanti ostaggi israeliani catturati il 7 ottobre per prigionieri palestinesi. Successivamente inizierebbe la ricostruzione di Gaza, le forze israeliane si ritirerebbero completamente, e si procederebbe allo scambio di corpi e resti di vittime.

Aggiornamenti di martedì 6 febbraio

(Tradotto da redazione Danzica, editing redazione Milano/Roma)