MILANO (MF-DJ)--A gennaio 2020 numerosi rumors davano per certa la cessione di Twinset, attesa per il secondo trimestre, da parte del fondo Carlyle. E due anni prima, voci di mercato sostenevano che l'azienda carpigiana fosse nel mirino della cinese Fosun, già a capo di label come Lanvin e Caruso. Voci che potrebbero tuttavia ancora oggi ricollegarsi ai piani di espansione internazionale del marchio per i prossimi cinque anni, che riguarderanno proprio l'area cinese. In ogni caso, l'arrivo dell'emergenza sanitaria ha cambiato gli equilibri e per ora Twinset conferma di non avere in cantiere alcuna operazione imminente. Maggiori dettagli sono stati spiegati a MFF dal ceo Alessandro Varisco, che ha fatto luce sulle strategie future.

Come avete gestito il marchio nell'anno della pandemia?

È stata una tempesta, eravamo in rampa con un prodotto internazionale, ma con la pandemia è venuta a meno l'esigenza di abiti legati alle occasioni d'uso. Siamo quindi intervenuti sulle collezioni per supportare le chiusure, per esempio spostando le consegne per dare più respiro ai clienti e favorire la rotazione alla merce.

Quali sono state le performance sul fronte finanziario?

Il 2020 si è chiuso con un calo di oltre il 30% delle vendite. Il 2022 sarà l'anno della vera svolta sulla spinta del turismo ed anche il primo semestre del 2023.

Che sviluppi ha avuto l'operazione legata alla probabile cessione del marchio da parte di Carlyle nel 2020?

I dialoghi in generale ci sono sempre, ma da gennaio con la pandemia si è fermato tutto. Al momento non abbiamo in atto nessuna operazione, è rinviata a data da destinarsi. La nostra priorità è tornare ai livelli di business di inizio 2020.

Che strategia state studiando?

L'intenzione è rendere l'azienda più flessibile e veloce per essere in grado di far fronte a eventi eccezionali nei momenti di trasformazione. Cambieranno i bisogni dei consumatori, quindi punteremo su semplificazioni e sulla possibilità di intervenire con effetto immediato grazie alla tecnologia.

In che modo sarete più tecnologici?

Vogliamo implementare la digitalizzazione da monte a valle, partendo dalla prototipia avatar e dal 3D per arrivare a valle anche con avatar di produzione.

Ad oggi quali sono i best market del brand?

L'Italia, con un peso del 58% rispetto all'estero, è il più importante. Poi c'è la Russia, Francia, Spagna, Benelux e Medio Oriente. È in atto un processo di internazionalizzazione.

Avete un piano di espansione retail?

Sì, vogliamo cambiare la dimensione dei negozi grazie all'omnicanalità, scegliendo un format più piccolo di circa 120 metri quadrati, saranno dei veri e propri hub supportati dal centro logistico. L'obiettivo è aprire circa 40 store in 4-5 anni, con una particolare attenzione alla Cina. Inoltre stiamo investendo in Russia con un sito web diretto: qui abbiamo 10 punti vendita e una società a da poco è stato inaugurato un nuovo negozio nella cintura di Mosca.

A livello di prodotto su cosa state puntando?

Sulla nostra nuova collezione trasversale e democratica Actitude. Mentre il progetto moda rental Pleasedontbuy lanciato nel 2019 l'abbiamo messo in standby, ma stiamo già lavorando per attivarlo.

red/lde

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MF-DJ NEWS

3108:15 mar 2021

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March 31, 2021 02:17 ET (06:17 GMT)