MILANO (MF-DJ)--Dopo trent'anni, Diadora ha riportato in Italia la produzione di una scarpa performance running facendo un passo in avanti nel suo progetto di reshoring iniziato nel 2015 nel lifestyle, con la riapertura di una manovia nello stabilimento di Caerano San Marco (Treviso), e oggi in grado di contribuire per circa l'8% al fatturato complessivo dell'azienda, storica esponente dello sportsystem di Montebelluna. Il modello Made in Italy si chiama Equipe atomo.

"Si tratta di una piccola svolta, perchè finalmente riportiamo in Italia un prodotto legato all'ambito performance, cuore della nostra azienda" ha spiegato a MFF in quest'intervista Enrico Moretti Polegato, presidente della società interamente controllata dalla holding Lir.

Domanda: Quale sarà il contributo di Equipe atomo al vostro reshoring?

Risposta: Si tratta di un progetto più qualitativo che quantitativo, poi si vedrà se il rientro delle produzioni performance in Italia potrà essere strutturato in maniera tale da implicare anche un balzo dei volumi realizzati all'interno della nostra fabbrica e nelle aziende da cui ci riforniamo in tutta la penisola. Equipe atomo è un top di gamma e concepito come tale in termini di prodotto e di distribuzione.

D. Dove sarà distribuito questo prodotto made in Italy?

R. Nei negozi specializzati e attraverso il nostro e-commerce. Negli Stati uniti, dove il segmento running performance rappresenta il driver dello sviluppo in atto, siamo andati in rottura di stock fin dal primo giorno di vendita. A fine anno, negli Usa, prevediamo una chiusura a 9,7 milioni di euro, in crescita di 6,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, in linea con il piano di sviluppo qualitativo del mercato americano che ci vedrà raggiungere i 25 milioni di euro nel 2023.

D. La crisi delle commodities sta contribuendo all'accelerazione dei progetti di filiera corta?

R. Ci spingono a ripensare la struttura del sourcing perseguendo progetti di reshoring e di near reshoring (Europa e bacino del Mediterraneo) non solo in termini di produzione manifatturiera, ma anche come reperimento delle materie prime e della componentistica. Anche noi, come tutti, abbiamo dovuto affrontare problemi conseguenti ai ritardi negli approvvigionamenti, ma non tali da compromettere la gestione produttiva.

D. Obiettivi a fine anno?

R. Confermiamo il recupero delle perdite causate nel 2020 dall'effetto Covid sia per il fatturato sia per quanto riguarda la marginalità, con un ripensamento in chiave ancora più qualitativa della nostra distribuzione. A fine anno ci avvicineremo quindi ai livelli del 2019, superando i 170 milioni di ricavi al netto delle licenze.

D. Quali sono i mercati trainanti per Diadora?

R. L'Italia genera il 46% del fatturato ed è il primo Paese per contributo di fatturato. All'estero i Paesi di riferimento cambiano a seconda delle tipologie di business: per la parte performance sono Usa e Germania a far da traino, per lifestyle e mondo heritage si distingue l'area del Benelux, per il safety brilla la Francia.

red/ann

(END) Dow Jones Newswires

December 10, 2021 02:47 ET (07:47 GMT)