MILANO (MF-DJ)--Crescita dell'export italiano, nuove infrastrutture cittadine e forte attenzione agli investimenti green in ottica di riciclo dei prodotti.

Sono questi i forti messaggi di fiducia nel futuro del settore lanciati ieri mattina durante la cerimonia di inaugurazione di Pitti immagine uomo 101, tenutasi all'interno della Fortezza da Basso. Un incontro apertosi con i saluti di Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la moda Italiana e che è servito anche per fare il punto sulle sfide del 2022 della moda Made in Italy, al suo primo appuntamento di inizio anno.

«Il fashion è 90 miliardi di fatturato in Italia, solo per dare un dato il Pil della moda italiana è superiore a quello della Francia e alla Germania nel settore aerospaziale», ha spiegato Claudio Marenzi, presidente Pitti Immagine, proseguendo: «Fare questa fiera è stato molto difficile, era molto più facile annullarla. La decisione sana è stata presa in ottica di supporto a un settore che si sta riprendendo, ma lascia anche alcune ferite dietro di sé, soprattutto a monte della filiera. E poi il 101 è un numero palindromo, sarà un segno di grande ripartenza».

Di metaverso e sostenibilità in relazione al riciclo dei materiali ha invece parlato Sergio Tamborini, al suo primo intervento a Pitti uomo da presidente di Sistema moda Italia: «Una delle grosse sfide sarà quella del metaverso, se non sarà solo comunicazione ma fattore di business, se si pensa per esempio che sugli Nft sono circolati 150 miliardi nel mondo dell'arte nel 2021. In questo caso sarà necessario cambiare il paradigma nelle aziende e i rapporti con un consumatore che neanche conosciamo. Però anche il metaverso deve fare i conti con qualcosa di reale, quindi il prodotto va al centro». Tamborini ha poi fornito i numeri del menswear Made in Italy: «Nel 2021, pur cresciuto dell'11,9% sul 2020, manca all'appello circa 1 miliardo di giro di affari rispetto al 2019. Una ripresa a macchia di leopardo, con il formale che soffre ancora, la camiceria relativamente, mentre maglieria e sportswear crescono forti. E poi c'è il tema cruciale della sostenibilità e in questo caso ci sono solo due direzioni: o si consuma meno, sapendo di mettere in crisi un sistema, tenendo conto che il 15% degli occupati nel mondo sono nel settore tessile, oppure si ricicla».

E proprio in quest'ottica, a margine dell'inaugurazione Tamborini ha annunciato a MFF: «Nei prossimi giorni sarà operativo il primo consorzio per il riciclo della moda, che si chiamerà Retex.Green e sarà aperto a tutto il mondo fashion, non solo tessuto ma anche la pelle, e a differenza dei consorzi in altri settori coinvolgerà anche il monte della filiera».

Dei nuovi investimenti istituzionali per aiutare l'export delle imprese ha invece parlato Carlo Maria Ferro, presidente di agenzia Ice, in collegamento, ricordando i 22 anni di collaborazione con l'ente fieristico fiorentino. «Pitti è un esempio perché sa guardare alle sfide future con il coraggio di pensare alla normalità, con la visione di un nuovo modello tra fisico e digitale. Abbiamo contribuito all'incoming di 65 buyer da 20 paesi». Ferro ha poi aggiunto: «Si riparte da dati conformanti, con i primi dieci mesi 2021, quelli attualmente disponibili, dove l'export italiano è cresciuto del 18,6% rispetto al 2020 e del 5% sul 2019. Come Ice stiamo lavorando al patto per l'export, un booster con 19 nuove azioni per fruibili servizi alle imprese. Tra quelle più legate ai temi di Pitti i canali digitali, con vetrine nei marketplace per 7mila piccole imprese, ma anche la digitalizzazione delle aziende o la sostenibilità, con il servizio di tracciabilità in ottica blockchain, o la vicinanza ai distretti di eccellenza con le sedi regionali italiane».

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1208:32 gen 2022

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January 12, 2022 02:33 ET (07:33 GMT)