MILANO (MF-DJ)--Se è vero che tre indizi fanno una prova, è possibile immaginare che l'Italia abbia individuato il nome della big pharma con cui costruire il proprio polo nazionale per i vaccini anti-Covid. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza da fonti vicine alla vicenda, Moderna sarebbe infatti pronta ad aprire un suo ufficio di rappresentanza nella penisola, preludio a un più ampio progetto di produzione degli antidoti in territorio nazionale.

Una strategia che ha visto la luce fin dai primi giorni dell'esecutivo guidato dal premier Mario Draghi, sotto la regia del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Già lo scorso 5 marzo il titolare del dicastero, al fine di raggiungere l'autosufficienza produttiva, ha firmato un decreto ministeriale per destinare 200 milioni di euro a interventi di ricerca e riconversione industriale per la produzione di sieri anti-Covid. Tramontata quasi subito la possibilità, vista anche la conformazione che stava assumendo il mercato globale, di portare alla luce un vaccino 100% made in Italy, l'idea sembrerebbe ora quella di trasformare il Paese in un hub produttivo per le grandi realtà internazionali, con la possibilità di dare il proprio contributo alla ricerca su futuri vaccini e farmaci biologici.

Intenzione quest'ultima rafforzata dagli ulteriori 200 milioni previsti dal decreto Sostegni, approvato il 19 marzo, con l'idea di mettere l'eccellenza del settore biomedicale nazionale al servizio della ricerca in un settore, quello della vaccinologia, che ha vissuto uno sprint mai visto prima grazie all'impatto dell'emergenza pandemica. Sul finire dello scorso anno inoltre è stato presentato, alla presenza di Giorgetti, l'investimento da 85 milioni del gruppo Chiesi per realizzare un polo d'eccellenza biomedicale a Parma.

fch


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January 20, 2022 03:06 ET (08:06 GMT)