Nato nel 1959 a Haugesund, sulla costa occidentale della Norvegia, Fosse è uno dei drammaturghi più rappresentati al mondo, ma la sua opera abbraccia una varietà di generi, opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini e traduzioni.

Il suo lavoro "tocca i sentimenti più profondi che si provano, le ansie, le insicurezze, le domande sulla vita e sulla morte", ha detto Anders Olsson, poeta e presidente del Comitato Nobel incaricato di scegliere la shortlist dei finalisti.

"Tutto ciò che scrive ha una sorta di impatto universale. E non importa se si tratta di dramma, poesia o prosa, il fascino di una fondamentale umanità è lo stesso", ha detto Olsson.

Fosse, spesso in lizza per il riconoscimento e, secondo i pronostici, tra i favoriti di quest'anno, ha detto di essere "sopraffatto e in qualche modo spaventato" dal premio.

La svolta europea come drammaturgo è avvenuta con la produzione parigina del 1999 di Claude Régy della sua opera teatrale del 1996 "Nokon kjem til å komme" ("Qualcuno sta per arrivare").

La sua opera magna in prosa è la serie "Septology" di tre libri divisi in sette parti che ha completato nel 2021 - "Det andre namnet" ("L'altro nome" - 2019), "Eg er ein annan" ("Io sono un altro" - 2020) e "Eit nytt namn" ("Un nuovo nome" - 2021).

Il Nobel vale 11 milioni di corone svedesi (circa 1 milione di dollari).

(Tradotto da Camilla Borri, editing Francesca Piscioneri)