ROMA (MF-NW)--Con l'assegno di dicembre arriva il conguaglio delle pensioni del 2023. Si va da oltre 200 euro in più per i redditi bassi fino ai 170 per i pensionati d'oro. L'aumento, che il governo pensava di anticipare a novembre, arriverà il primo dicembre per dare più tempo all'Inps di preparare l'intervento, comunque in anticipo rispetto al conguaglio che di consuetudine viene pagato a gennaio.

L'operazione, scrive la Stampa, consiste nell'adeguare gli assegni pensionistici al valore definitivo dell'inflazione. A fine 2022 la rivalutazione era stata calcolata al 7,3%, ma l'inflazione effettiva è arrivata all'8,1%, quindi c'è ancora lo 0,8 da restituire ai pensionati. Secondo le regole in vigore sull'indicizzazione, questo 0,8% in più verrà pagato per intero solo per gli assegni fino a quattro volte il minimo, ovvero 2.100 euro al mese (il minimo corrisponde a 525,38 euro). Le persone che rientrano in questa fascia e si avvicinano al tetto dei 2.100 euro mensili metteranno in tasca 218 euro (poco più di 16 euro per tredici mensilità). Passando alla seconda fascia, gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo riceveranno l'85% dello 0,8, quindi lo 0,68%. Calcolatrice alla mano, l'aumento sarà di 232 euro per chi si avvicina ai 2.600 euro di pensione.

Il testo della manovra approvata il 16 ottobre non è ancora stato depositato in Parlamento, però a quanto si apprende l'esecutivo intende fare cassa proprio con la rivalutazione e risparmiare almeno un miliardo di euro. L'ipotesi sul tavolo del Tesoro prevede un aumento dall'85 al 90% della rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo e un forte taglio, dal 32 al 22%, o comunque ampiamente sotto il 30%, delle pensioni d'oro, quelle oltre dieci volte l'assegno minimo.

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2309:32 ott 2023


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