ROMA (MF-DJ)--Semplificazione, giustizia, lavoro, fiscalità. Sono queste le riforme di cui l'Italia ha bisogno per rendere strutturale la crescita e tornare ad attrarre investimenti dall'estero. Lo ha detto Renato Giallombardo, partner di Ey Tax&Law in Italia, commentando con Mf DowJones News il report "Riforma Italia" realizzato da Ey con Swg.

Gli investitori stranieri vorrebbero che il governo realizzasse "le stesse riforme che servirebbero agli italiani per far funzionare e vivere meglio nel Paese -ha spiegato Giallombardo- Credo che la riforma delle riforme sia quella di condividere i fondamentali dell'economia indipendentemente dall'alternanza politica per dare stabilità e certezza al quadro di norme e regole funzionali agli investimenti in infrastrutture e imprese".

Alla domanda su quanto conti la presenza di Mario Draghi a palazzo Chigi per realizzare il Pnrr e le riforme collegate, "gli investitori scelgono i loro target in base ad alcuni driver: crescita economica, equità fiscale, diffusione delle competenze, certezza normativa. E anche la stabilità politica e governativa è uno dei fattori abilitanti su cui si basano le decisioni degli investitori. Quanto alle riforme, se riusciremo nell'impresa, sarà un successo", ha proseguito.

Negli ultimi anni in Italia si è registrata una riduzione dello stock Investimenti diretti esteri (Ide), passando da 32,5 miliardi a 26,5 miliardi di euro. "Ovviamente -ha messo in evidenza Giallombardo- ci si attende un'inversione di tendenza nell'anno in corso con operazioni di M&A il cui trend è in netta crescita (+20% e 800 operazioni concluse)".

"L'M&A -ha spiegato- sarà un'area di crescita strategica per il business. In particolare, gli esperti vedono in crescita i settori fintech, bancario, tlc e dei prodotti di consumo. Quanto ai valori, la lieve diminuzione rispetto alle operazioni chiuse nel 2020 è un indicatore che il mercato sta guardando anche alle operazioni medio piccole che rappresentano oltre l'80% dei deal".

Un elemento di "rischio è rappresentato dall'assenza di una infrastruttura di raccolta dei capitali privati sta progressivamente spogliando il Paese di quella necessaria propensione ad investire in Italia da parte degli italiani a favore di una migrazione costante delle nostre risorse sui mercati esteri -ha concluso- A fronte di un patrimoniale di oltre 1.000 miliardi di euro, casse di previdenza, fondi pensione e assicurazioni investono nelle imprese non quotate del nostro paese una parte eccessivamente esigua che possiamo quantificare in meno dell'1% del loro attivo. Un orientamento che va necessariamente corretto".

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September 21, 2021 13:03 ET (17:03 GMT)